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I test fisici del Real con le maschere: «Servono a valutare se un giocatore deve lavorare sulle lunghe o brevi distanze»

Da Rmc Sport. Il preparatore atletico Pintus: «La maschera serve a studiare l’ossigeno che arriva ai polmoni e l’anidride carbonica che viene espirata»

I test fisici del Real con le maschere: «Servono a valutare se un giocatore deve lavorare sulle lunghe o brevi distanze»
Varsavia (Polonia) 14/08/2025 - Supercoppa Europea / Real Madrid-Atalanta / foto Image Sport nella foto: esultanza gol Kylian Mbappe'

Hanno fatto il giro del web le immagini dell’allenamento odierno del Real Madrid. I giocatori hanno svolto l’allenamento indossando delle maschere, spesso utilizzate per fare dei test fisici.

Rmc Sport ne spiega l’utilizzo attraverso le parole del preparatore atletico dei Blancos, Antonio Pintus.

Un mese dopo la fine di Euro 2024 in Germania, Kylian Mbappé è tornato a indossare una maschera. Ma questa volta non è per proteggersi. Come il resto della squadra madrilena, Kylian Mbappé ha partecipato questa mattina a una sessione di allenamento molto speciale nel centro del Real Madrid.

Ogni giocatore ha indossato un dispositivo blu sul viso, che copriva tutto il naso e la bocca, mentre faceva delle corse ad alta intensità. Queste maschere, chiamate “Cosmed K5”, sono in realtà dispositivi utilizzati per effettuare test sui giocatori”.

Il Real e i test fisici svolti oggi

Antonio Pintus, preparatore atletico del Real, spiega come funzionano questi dispositivi.

Come nelle stagioni scorse, Antonio Pintus, lo stimato preparatore atletico della prima squadra, ha introdotto questa sessione di test all’inizio della stagione, dopo la prima partita della Liga contro il Maiorca.

«È una valutazione dello stato di forma del giocatore in questa fase della stagione. La maschera serve a studiare l’ossigeno che arriva ai polmoni e l’anidride carbonica che viene espirata», ha spiegato Antonio Pintus durante l’ultima sessione di test. «Utilizzando un software, possiamo quindi stabilire se un giocatore ha bisogno di più lavoro sulle lunghe distanze, sulle brevi distanze o se sta bene», spiega il preparatore italiano.

«Ai giocatori non piace molto, perché è molto duro», ride Antonio Pintus, che è tornato al Real Madrid da tre anni, dopo un primo periodo tra il 2016 e il 2019. I test, effettuati questo mercoledì mattina sugli esterni, permetteranno quindi allo staff madrileno di adattare l’allenamento di ogni giocatore in seguito“.

 

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