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Il duro lavoro dei giornali di Cairo (Gazzetta e Corsera) per minimizzare o nascondere la protesta dei tifosi del Torino

Il Corsera su Bellanova: non è partito mica Cafu o Maicon. La Gazzetta opta per un boxino da agenzia Tass. Nessuna foto con la faccia del maiale

Il duro lavoro dei giornali di Cairo (Gazzetta e Corsera) per minimizzare o nascondere la protesta dei tifosi del Torino
Db Torino 25/08/2024 - campionato di calcio serie A / Torino-Atalanta / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: contestazione tifosi Torino

Il duro lavoro dei giornali di Cairo (Gazzetta e Corsera) per minimizzare e nascondere la protesta dei tifosi del Torino.

Poi dicono che i giornalisti fanno la bella vita. Ma dove? Ma quando? Una volta Gianni Mura ironizzò su quella pubblicità in cui un giornalista usciva dalla redazione a mezzanotte e trovava una bella donna sorridente ad aspettarlo per andare a bere. In oltre quarant’anni di carriera – disse – quando sono uscito dalle redazioni a mezzanotte non mi è mai capitato.

E insomma mettete che siete giornalisti Rcs, quindi avete il presidente granata Cairo come editore e i tifosi del Torino organizzino una corposa e schietta manifestazione per urlare contro il presidente, per gridargli di andare via. Come comportarsi? Siamo certi che la richiesta del Grande Capo sia stata quella di ignorare. E allora via con lunghe e diplomatiche conversazioni per spiegare al Grande Capo che ignorare proprio non si può. Però si può occultare, limare, minimizzare. Oppure persino contrattaccare. Anche perché in fin dei conti il Torino ha vinto. Ha vinto 2-1. E ha vinto contro l’Atalanta non contro il Cuneo.

Allora il Corriere della Sera ne approfitta e poiché la protesta è nata dalla cessione di Bellanova, cessione che il Tecnico Vanoli ha dichiarato essere avvenuta a sua insaputa, meglio dire chiaro e tondo che non è partito certo Cafu.

Eccolo il passaggio del Corsera:

Ieri Vanoli ha sopperito alla partenza di Bellanova schierando Tameze dietro e Vojvoda a tutta fascia sulla destra: risposte solide in una serata preceduta dalla contestazione dei tifosi nei confronti della società. Un corteo «ispirato» in un certo senso proprio dalla cessione di Bellanova, vissuta come una mossa rinunciataria.

Ma una lettura serena della situazione potrebbe ribaltare molte interpretazioni: detto che non è partito il clone di Cafu o Maicon (e 25 milioni non sono pochi), la vera emergenza è dietro, e Cairo ha promesso un paio di rinforzi importanti in attesa del recupero di Schuurs. Per il resto, con gli imminenti rientri di Vlasic e Gineitis, il centrocampo granata è sulla carta uno dei migliori in serie A, mentre là davanti pochi club possono vantare una batteria con Zapata, Sanabria, Pellegri, Adams e Karamoh. Vanoli predica unità, a tutti i livelli.

Niente foto di Cairo raffigurato come un maiale

Foto della manifestazione: zero. Anche perché su tutti i cartelli contro Cairo c’è ben raffigurato un maiale e la scritta “Cairo vattene”. Non è il caso.

La Gazzetta dello Sport invece propende per un boxino d’ordinanza: 400 battute, 415 per la precisione. Come se fosse una nota dell’agenzia sovietica Tass (o un inciso del Cinegiornale Luce, fate voi). Eccolo, testuale:

Prima della partita all’incirca un migliaio di tifosi granata (dati della Questura) si sono radunati davanti allo stadio Filadelfia per protestare contro la cessione di Bellanova all’Atalanta dei giorni scorsi. Il corteo, diventato di circa tremila tifosi, sempre secondo la Questura, si è poi concluso all’esterno del Grande Torino mezz’ora prima del fischio d’inizio. I tifosi sono quindi entrati dentro lo stadio.

Qui si opta per una foto dall’alto in cui il volto del maiale è molto difficilmente identificabile. E probabilmente alla Gazzetta con la foto presa dall’alto sperano di evidenziare l’esiguo numero (a dir loro) dei partecipanti.

Non abbiamo alcun dubbio che sia stata una delle giornate più dure per i giornalisti Rcs. Al confronto, provare a seguire al meglio il conflitto Israele-Hezbollah è stata una passeggiata di salute.

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