L’originale profilassi dell’americano Seth Rider: esporsi a microdosi di Escherichia coli per abituarsi. Pensa chi gli ha stretto la mano al villaggio olimpico…
Il triatleta che si è allenato per la Senna non lavandosi le mani dopo aver fatto cacca (New York Times)
Scemi gli altri a non averci pensato prima. Per prepararsi a nuotare nella Senna senza ammalarsi bastava fare come ha fatto il triatleta americano Seth Rider: non lavarsi le mani dopo aver fatto la cacca. “Sappiamo che ci sarà una certa esposizione all’Escherichia coli – aveva detto, anche al New York Times – prima delle gare – quindi cerco semplicemente di aumentare la mia soglia di esposizione all’Escherichia coli esponendomi a un po’ di Escherichia coli nella vita di tutti i giorni. Piccole cose quotidiane, come non lavarsi le mani dopo essere andati in bagno”.
Si chiama tecnicamente “microdosing”, ed è un metodo più o meno scientifico, sicuramente poco convenzionale, che ha un sola vittima collaterale: chi gli ha stretto la mano in questi giorni al villaggio olimpico.
La triatleta americana Taylor Spivey aveva trovato un altro modo, racconta The Athletic: si era allenata nuotando in “acque stagnanti e discutibili” nel corso della sua carriera professionale: “Nessuno vuole ammalarsi, ma vogliamo anche nuotare; dopotutto, ci alleniamo per nuotare, andare in bici e correre. Abbiamo visto questo stesso argomento di discussione in vista sia delle Olimpiadi di Rio (2016) che di quelle di Tokyo. È sempre una preoccupazione, ma sembra anche lo stesso clamore che abbiamo visto in passato”.