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Il triatleta che si è allenato per la Senna non lavandosi le mani dopo aver fatto cacca (New York Times)

L’originale profilassi dell’americano Seth Rider: esporsi a microdosi di Escherichia coli per abituarsi. Pensa chi gli ha stretto la mano al villaggio olimpico…

Il triatleta che si è allenato per la Senna non lavandosi le mani dopo aver fatto cacca (New York Times)
Paris Mayor Anne Hidalgo (R) swims in the Seine River, in Paris on July 17, 2024, to demonstrate that the river is clean enough to host the outdoor swimming events at the Paris Olympics later this month. (Photo by EMMANUEL DUNAND / AFP)

Il triatleta che si è allenato per la Senna non lavandosi le mani dopo aver fatto cacca (New York Times)

Scemi gli altri a non averci pensato prima. Per prepararsi a nuotare nella Senna senza ammalarsi bastava fare come ha fatto il triatleta americano Seth Rider: non lavarsi le mani dopo aver fatto la cacca. “Sappiamo che ci sarà una certa esposizione all’Escherichia coli – aveva detto, anche al New York Times – prima delle gare – quindi cerco semplicemente di aumentare la mia soglia di esposizione all’Escherichia coli esponendomi a un po’ di Escherichia coli nella vita di tutti i giorni. Piccole cose quotidiane, come non lavarsi le mani dopo essere andati in bagno”.

Si chiama tecnicamente “microdosing”, ed è un metodo più o meno scientifico, sicuramente poco convenzionale, che ha un sola vittima collaterale: chi gli ha stretto la mano in questi giorni al villaggio olimpico.

La triatleta americana Taylor Spivey aveva trovato un altro modo, racconta The Athletic: si era allenata nuotando in “acque stagnanti e discutibili” nel corso della sua carriera professionale: “Nessuno vuole ammalarsi, ma vogliamo anche nuotare; dopotutto, ci alleniamo per nuotare, andare in bici e correre. Abbiamo visto questo stesso argomento di discussione in vista sia delle Olimpiadi di Rio (2016) che di quelle di Tokyo. È sempre una preoccupazione, ma sembra anche lo stesso clamore che abbiamo visto in passato”.

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