A Cincinnati dopo le polemiche arbitrali hanno chiamato tutti a gran voce l’uso del Var nel tennis, ma introdurlo ovunque non è semplice a causa dei costi

Questa settimana il torneo di tennis di Cincinnati è stato il palcoscenico per una polemica arbitrale che portato i tennisti a fare una serie di riflessioni.
Draper ha battuto Aliassime con un match point dubbio, che ha suscitato non poche polemiche.
Sul 40-30 il britannico ha chiuso la partita con una voléè che pare essere rimbalzata prima nella sua parte di campo e poi in quella opposta. L’arbitro non ha visto nulla e ha annunciato la vittoria di Draper. Da lì si è aperto il dibattito sull’uso del Var nel tennis.
Ne parla il Times:
“Sarà difficile per Draper trarre un bilancio positivo da quello che avrebbe dovuto essere un torneo che avrebbe potuto dargli fiducia prima degli Us Open. Invece lascia Cincinnati dopo aver giocato un ruolo centrale in una controversia che ha intensificato le richieste di un’adozione completa della tecnologia di revisione video (Var) da parte del tennis”.
Dopo quanto accaduto, “ci si interroga sull’esitazione dell’Atp nell’autorizzare i replay per chiarire gli episodi controversi in campo. Nonostante l’adozione nel tour dell’electronic line calling (Elc) automatizzato a partire dal prossimo anno, il regolamento non prevede alcuna disposizione per le revisioni Var”.
Anche Novak Djokovic ha invocato l’uso del Var.
Su X ha scritto:
“È imbarazzante che non ci sia il video replay per questo tipo di situazioni in campo. Ancora più ridicolo è che non ci sia una regola che permetta ai giudici di sedia di modificare la decisione iniziale in base alla revisione video che avviene fuori dal campo”.
It’s embarrassing that we don’t have video replay of these kind of situations on the court. What’s even more ridiculous is that we don’t have the rule in place that would allow chair umpires to change the original call based on the video review that happens off the court!… https://t.co/MQsmqpTmXK
— Novak Djokovic (@DjokerNole) August 17, 2024
Il Var nel tennis costa troppo
Il Times continua:
“Per il sollievo di Djokovic e dei suoi colleghi, ciò che è successo non si ripeterà agli Us Open, poiché gli organizzatori hanno avuto la lungimiranza di affiancare il Var al sistema di electronic line call. Su otto dei campi principali di Flushing Meadows, i giocatori possono contestare alcune decisioni. L’arbitro esamina quindi le migliori riprese dell’accaduto su un tablet, inviato da un addetto e da un operatore di video review seduti in una stanza dietro le quinte. Sebbene il debutto del Var agli s Open dello scorso anno sia stato un fallimento, quando il tablet si è guastato durante la partita di primo turno di Andy Murray, la tecnologia è senza dubbio la cosa migliore per l’integrità dello sport quando funziona“.
Il giornale spiega che il motivo per cui il Var non c’è nei tornei Atp è di tipo economico.
“I dirigenti dell’Atp, tuttavia, non si sentono ancora pronti a implementare il Var in tutto il circuito. I costi per rendere disponibile questo sistema in tutti i tornei in varie località del mondo sono considerevoli e il protocollo per una serie di scenari variabili è molto più complesso rispetto alla natura a due risultati – dentro o fuori – dell’elettronic line call“.