La squadra di Vanoli vince dopo la cessione di Bellanova e la forte contestazione pre-partita al presidente. L’Atalanta sbaglia un rigore al 94esimo
Torino-Atalanta 2-1: non dite a Cairo che Adams è forte, il mercato è ancora aperto.
Il Torino di Vanoli compie l’impresa. Batte 2-1 l’Atalanta che è una delle poche squadre candidate a vincere lo scudetto e che era reduce da un roboante successo per 4-0 sul Lecce. Il Torino invece era reduce dalla cessione di Bellanova (proprio all’Atalanta) dopo quella di Buongiorno al Napoli. Cessione di Bellanova di cui Vanoli ha detto di non essere a conoscenza. Prima del match c’è stata una nutritissima contestazione ai danni del presidente del Torino Urbano Cairo che da più di dieci anni tiene in ostaggio i tifosi granata ma poiché è editore di Gazzetta, Corsera, La7, è trattato dai suoi media come se fosse Florentino Perez. «Cairo vattene» gli striscioni con una faccia di maiale.
Nonostante Cairo, il Torino ha compiuto l’impresa. Ed era andato in svantaggio nel primo tempo a causa di un bel gol di testa di Retegui al terzo gol in due partite (e ha colpito anche una traversa). I granata hanno però pareggiato dopo cinque minuti con una bella azione Ilic Adams Ilic. Ha segnato Ilic, e lo scozzese Che Adams è un bel giocatore: non a caso ha giocato tanti anni in Premier. Proprio Adams in apertura di ripresa ha segnato il 2-1 su bella azione in contropiede e anche qui c’è stato lo zampino di Ilic. Nel secondo tempo prima due legni colpiti dalla squadra di Gasperini: uno di Retegui, l’altro di De Ketelaere. E poi rigore sprecato da Pasalic al minuto 94; Pasalic si è fatto parare il tiro dal bravissimo Milinkovic.
Torino, Vanoli: «Bellanova ceduto a mia insaputa. Non sono d’accordo su questa cessione, ma vado avanti»
urante la conferenza stampa alla vigilia di Torino-Atalanta, l’allenatore Vanoli ha confessato che la cessione di Bellanova ai bergamaschi è avvenuta a sua insaputa.
«Non sono uno che cerca spiegazioni sulle dinamiche. Quando una società mi vende un giocatore all’insaputa, è inutile cercare spiegazioni. Non sono abituato a piangermi addosso. Non sono d’accordo su questa cessione, ma alzo la testa e vado avanti».
Poi sulla società:
«Non mi piace la mediocrità. Ho detto al presidente chi era Vanoli e lui sapeva chi sono io. L’unica cosa è che mi dà fastidio la mediocrità. Ho detto alla società di avere più coraggio e di tirare fuori tutte le potenzialità».
Tifare il Torino di Cairo è un po’ come vivere nei paesi comunisti: non c’è futuro