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La Uefa rischia una denuncia, avrebbe rubato l’idea del nuovo format della Champions

Non avrebbe rispettato il diritto d’autore del consulente sportivo Leandro Shara che ha ideato la formula nel 2006. La Uefa: tesi infondate

La Uefa rischia una denuncia, avrebbe rubato l’idea del nuovo format della Champions
Mg Londra (Inghilterra) 01/06/2022 - Finalissima 2022 / Italia-Argentina / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Alexander Ceferin

Secondo quanto scritto da The Athletic, la Uefa rischia una denuncia per non aver rispettato il diritto d’autore. O meglio, alla sede della Uefa, mentre andavano in scena i sorteggi per il nuovo format della Champions, è arrivata una “«notifica di cessazione e astensione»” dal consulente sportivo cileno Leandro Shara, per «l’uso non autorizzato e scorretto» del nuovo formato della «fase campionato» a 36 squadre che dovrebbe essere implementato in questa stagione“.

La Uefa ha usato per la Champions un sistema già registrato in Cile

The Athletic scrive che “il signor Shara (di professione consulente sportivo) sostiene che la Uefa ha utilizzato il sistema di cui sostiene di aver registrato il copyright in Cile nel 2006 e ha scritto all’organismo europeo in merito all’uso del formato per la nuova Champions, sostenendo che dovrebbe essere chiamato «Sistema Leandro Shara»“.

Il Daily Mail ha contattato la Uefa in merito alla questione e ha definito le posizioni di Shara “infondate” e “solo un’altra voce in una lista di azioni simili”.

Shara sostiene di aver inventato il sistema ibrido implementato dalla Uefa e di averlo anche registrato “in Cile nel 2006“, aggiungendo di aver “presentato il formato alla Uefa più di una dozzina di volte dal 2013″. Afferma anche di aver fornito “all’organo di governo del calcio europeo casi di studio e documenti, oltre a discutere l’idea in diverse conferenze sportive e a collaborare con le autorità calcistiche in Cile e Perù sulle competizioni che hanno utilizzato il formato“.

Shara aveva chiesto che nel sorteggio fosse indicato il suo nome, così come anche nelle successive pubblicazioni, ha chiesto che lui e altri tre colleghi fossero invitati alla cerimonia del sorteggio e di stipulare un accordo commerciale con MatchVision (società per la quale lavora) per l’utilizzo del formato prima dell’inizio della competizione.

Aveva dato alla Uefa fino a mercoledì 28 agosto per soddisfare le sue richieste, intimando che, in caso di mancata risposta, “avrebbe avviato una causa contro la Uefa e che le competizioni potrebbero essere messe a repentaglio in uno o più paesi in cui ci sono federazioni affiliate alla Uefa“.

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