Il no mas più ricco della storia della boxe e che rischia di oscurare quello di Roberto Duran. La federpugilato: non accetteremo quei soldi
Lacrime d’oro per Angela Carini, la federazione filo-Putin di boxe la premierà con 50mila dollari
Il no mas più ricco della storia del pugilato. Il primo – fino all’altro giorno il più celebre – fu quello di Roberto Duran mano di piedra che nel bel mezzo dell’incontro contro Ray Sugar Leonard si girò e leggenda vuole che pronunciò il fatidico “No mas”. Più di quarant’anni dopo, è toccato ad Angela Carini pugile napoletana che alle Olimpiadi di Parigi dopo il primo pugno sferrato dall’avversaria, l’algerina Khelif, si è girata e non ha più combattuto. Poi si è inginocchiata – lei sostiene per scusarsi con suo padre che non c’è più – e si è messa a piangere. Quel pugno era troppo forte perché l’avversaria produce naturalmente più di testosterone d altre donne. L’algerina è definita intersex, intersessuale. Per il Comitato olimpico internazionale può gareggiare. Del resto gareggia da sempre. E perde anche. Non è affatto una schiacciasassi.
«Non riuscivo a guardare le lacrime di Angela Carini»
Una volta però, a un Mondiale, prima della finale un’associazione mondiale – la Iba – l’ha squalificata dopo un controllo di cui non ha fornito alcuna prova. Non è mai stato reso noto l’esito di quell’esame. L’Iba è l’associazione di riferimento del pugilato professionistico, legata a Putin, successivamente bandita dal Cio (Comitato internazionale olimpico). E oggi l’Iba ha fatto sapere che premierà Angela Carini come se avesse vinto la medaglia d’oro, quindi con 5omila dollari. Va bene anche la federazione italiana che riceverà 25mila dollari; altri 25mila dollari andranno al suo allenatore che non ha propriamente difeso la scelta della napoletana che è stata molto protetta e incoraggiata dal presidente del Consiglio Meloni e da buona parte della destra di governo.
«Non riuscivo a guardare le sue lacrime – ha detto il presidente Kremlev –. Non sono indifferente a queste situazioni e posso assicurare che proteggeremo ogni pugile. Non capisco perché stiano uccidendo la boxe femminile. Solo gli atleti idonei dovrebbero competere sul ring per motivi di sicurezza». Kremlev ha anche detto che l’Iba sosterrà Sitora Turdibekova dell’Uzbekistan. Ieri Turdibekova ha perso all’unanimità contro Lin Yu-ting di Taipei, anche lei intersessuale come Khelif.
La Fpi e la Carini non accetteranno i premi dell’Iba
La Federazione pugilistica italiana (Fpi) non accetterà alcun premio in denaro proveniente dall’Iba per Angela Carini; la pugile napoletana doveva essere premiata con i 50mila dollari che si danno a chi vince l’oro (più 25 mila per allenatore e federazione) dopo il ritiro avvenuto contro l’algerina Khelif.
Nel comunicato riportato dall’Ansa si legge:
Relativamente all’offerta economica avanzata dal Presidente Iba Umar Kremlev a favore della Fpi, la Federazione Pugilistica Italiana smentisce riguardo l’ipotesi di accettazione di qualsivoglia premio in denaro.
Secondo quanto riportato dall’agenzia, neanche la Carini accetterà il premio.
Cinquantamila euro per la pugile, 25mila per la Federazione e l’allenatore
L’Iba è l’associazione di riferimento del pugilato professionistico, legata a Putin, successivamente bandita dal Cio (Comitato internazionale olimpico). E oggi l’Iba ha fatto sapere che premierà Angela Carini come se avesse vinto la medaglia d’oro, quindi con 5omila dollari. Va bene anche la federazione italiana che riceverà 25mila dollari; altri 25mila dollari andranno al suo allenatore che non ha propriamente difeso la scelta della napoletana che è stata molto protetta e incoraggiata dal presidente del Consiglio Meloni e da buona parte della destra di governo.
«Non riuscivo a guardare le sue lacrime – ha detto il presidente Kremlev –. Non sono indifferente a queste situazioni e posso assicurare che proteggeremo ogni pugile. Non capisco perché stiano uccidendo la boxe femminile. Solo gli atleti idonei dovrebbero competere sul ring per motivi di sicurezza». Kremlev ha anche detto che l’Iba sosterrà Sitora Turdibekova dell’Uzbekistan. Ieri Turdibekova ha perso all’unanimità contro Lin Yu-ting di Taipei, anche lei intersessuale come Khelif.
Patrizio Oliva non ha apprezzato
L’ex pugile Patrizio Oliva ha parlato ai microfoni di Radio Crc su quanto accaduto tra Angela Carini e Imane Khelif ieri; la pugile napoletana si è ritirata dopo pochi secondi e in seguito a un pugno subito, ritenuto troppo forte.
«Non mi aspettavo che Angela si comportasse così. La protesta l’avrei fatta in un altro modo: salgo sul ring, suona il gong, alzo il braccio, vado nell’angolo e me ne vado. Così faccio capire che finché non si chiarisce questa situazione, non è giusto che io debba rischiare. Ma una volta salito sul ring, si combatte. Inoltre, stiamo facendo diventare Imane Khelif Cassius Clay: ha indubbiamente una forte muscolatura, ma tecnicamente non è di un alto livello. Io l’ho vista anche in allenamento. Una volta che sei salito sul ring non puoi scendere perché fa male. Il pugile che fa? Secondo me Angela ha fatto l’errore più grande che potesse commettere. Più volte nella mia carriera, ho dimostrato che quando tecnicamente non potevo vincere con il mio tipo di pugilato, mettevo sul ring anche la possibilità di poter perdere la vita. Non mi interessava, perché era una questione anche di dignità ed orgoglio. Ho fatto il pugile, ho fatto una scelta e la devo rispettare. Se non posso vincere con la tecnica devo vincere in un’altra maniera. Questo è il ragionamento di un pugile».
Ha poi continuato:
«In questo momento l’unica persona che mi fa tenerezza è proprio l’algerina, perché è stata sbattuta su tutti i giornali. Chi la chiama trans, chi la chiama gay, chi la chiama uomo. Ci sono degli organi preposti per decidere queste cose, non è giusto mettersi in mezzo».