ilNapolista

Le ammonizioni di Mazzocchi e Rrahmani sono contismo in purezza

Ieri sera è stato finalmente archiviato Napoli-Milan 0-4. De Laurentiis si è affidato al format Conte che va preso con i pregi e i difetti

Le ammonizioni di Mazzocchi e Rrahmani sono contismo in purezza
Mg Verona 18/08/2024 - campionato di calcio serie A / Hellas Verona-Napoli / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Amir Rrahmani

Le ammonizioni di Mazzocchi e Rrahmani sono contismo in purezza

Il 2 aprile 2023 (Napoli Milan 0-4) è stato probabilmente archiviato ieri sera. Il trauma è forse alle spalle. Lo sfascio, tecnico e mentale, è cominciato quella sera. Erano le prove generali per il quarto di Champions. Il Napoli era mentalmente in tutt’altre faccende affaccendato. Organizzare la festa scudetto, preparare la parata, De Laurentiis faceva fare anticamera a sindaco, prefetto e questore. Quella partita ha segnato l’ultima parte di rottura tra De Laurentiis e Spalletti.

Ci si è trascinati stancamente fino allo scudetto trentadue giorni dopo. Sono seguiti mesi di macerie che hanno compiuto un anno. Cialtronate in serie, Traorè, Garcia, Mazzarri, Dendoncker, Vecchiola e Mezzanotti. Nel mentre la lunga trattativa per acquisire l’unico format che poteva mantenere il Napoli, ormai troppo grande per la (perfetta) conduzione familiare, nelle zone nobili della classifica, e del calcio europeo.

Quello di Conte è un format. Come Donatella, la moglie del Sassaroli, chi prende Conte, prende tutto il blocco, anche la governante belga: tre anni di contratto, severissima forse da rimettere in forma, oltre che i due mastini scozzesi ancora fermi in dogana. Il format non prevede deroghe. Non prevede deviazioni. Impostazione completamente in controtendenza rispetto al piccolo Napoli diventato grande negli anni. Giocatori affermati, nel pieno della maturità calcistica, un calcio che mal si adatta ai gusti da Fifa dei ragazzini di vent’anni. Un calcio da genitori non distratti: solido, credibile, autorevole. Si fa così e basta. Eh ma i traumi? Pazienza.

Il San Paolo tornato è tornato a ruggire dopo un anno e mezzo. Dal quel due aprile non era stato più lo stesso. Anestetizzato dall’aurea mediocritas imposta dalla società. Quello di ieri è il primo gradino. Non è successo nulla. La speranza è che da questa scintilla possa esserci un Napoli finalmente diverso. Le ammonizioni di Mazzocchi e Rrahmani sono contismo in purezza. Senza tralasciare il 38% di possesso palla che ha fruttato qualche dividendo. La cosa più bella? In fase di non possesso 5-4-1, commovente. Conte esulta in maniera juventina come un vero tifoso del Napoli. Molto più coinvolto di tanti turisti spaesati sugli spalti.

Per gli estimatori di Italiano e del “suo” calcio la prima di tante serate amare.

ilnapolista © riproduzione riservata