Per Amnesty è discriminazione. Le egiziane hanno giocato completamente vestite: «Io voglio giocare con il mio hijab, lei in bikini. Basta rispettare le diverse religioni»
L’hijab, il tipico velo indossato dalle donne musulmane, ritorna ad essere un tema di discussione alle Olimpiadi. Durante la partita di beach volley tra Egitto e Spagna era netto il contrasto visivo tra il bikini delle spagnole e l’hijab delle egiziane. Al termine del match una delle pallavoliste nordafricane si è espressa contro il divieto per le atlete francesi di indossare il velo. Lo segnala il Telegraph.
«Io voglio giocare con il mio hijab, lei in bikini. Basta rispettare le diverse culture e religioni»
“Un membro della squadra di pallavolo egiziana si è scagliata contro il divieto di indossare l’hijab imposto dalla Francia alle proprie atlete ai Giochi di Parigi. Le atlete egiziane Marwa Abdelhady e Doaa Elghobashy hanno gareggiato completamente vestite e indossando l’hijab contro la coppia spagnola formata da Liliana Fernández Steiner e Paula Soria Gutiérrez, entrambe in bikini“.
Le egiziane hanno condannato il divieto della Francia che si applica solo alle loro atlete. «Io voglio giocare con il mio hijab, lei vuole giocare in bikini: tutto va bene, se vuoi stare nuda o indossare un hijab. Basta rispettare tutte le diverse culture e religioni», ha detto Elghobashy.
«Io non ti dico di indossare l’hijab e tu non mi dici di indossare un bikini. Nessuno può dirmi come vestirmi. È un paese libero, tutti dovrebbero essere autorizzati a fare ciò che vogliono».
La Francia ha una lunga tradizione di divieti per simboli religiosi, divieto giustificato politicamente dalla necessità di affermare il principio di “laicità”. Tuttavia le polemiche e le critiche non mancano. Il mese scorso, diverse organizzazioni per i diritti umani, tra cui Amnesty International, hanno scritto al Comitato Olimpico Internazionale condannando il divieto e sollecitandolo a intervenire. «I divieti imposti dalle autorità sportive francesi sono discriminatori e impediscono alle atlete musulmane che decidono di indossare l’hijab di esercitare il loro diritto umano a praticare sport senza discriminazioni di alcun tipo», si legge nella lettera.
Prima delle Olimpiadi di Londra 2012, la Federazione Internazionale di Pallavolo ha adeguato le sue norme sull’abbigliamento, consentendo alle donne di gareggiare con pantaloncini e magliette a maniche lunghe anziché con reggiseni sportivi e slip. «Adoro giocare con l’hijab, non con il bikini», ha detto Elghobashy, che ha definito il cambiamento delle regole da parte dell’organismo di governo della pallavolo un segno di “rispetto”.