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L’Inter deve fare a meno di Zielinski all’esordio: si è già infortunato

Contro il Genoa, alla prima di campionato, Inzaghi deve fare i conti con diverse defezioni: oltre a Piotr (tre settimane di stop) anche Taremi, Arnautovic e De Vrij

L’Inter deve fare a meno di Zielinski all’esordio: si è già infortunato
Mp Cesena 27/07/2024 - amichevole / Inter-Las Palmas / foto Matteo Papini/Image Sport nella foto: Piotr Zielinski

L’Inter campione d’Italia deve fare a meno di Zielinski all’esordio contro il Genoa. Trasferta che non è mai stata facile per la squadra di Inzaghi. L’allenatore deve tra l’altro fare i conti con diverse defezioni. L’ultima in ordine di tempo è quella di De Vrij. Il difensore olandese è finito ko durante l’amichevole persa contro l’Al-Ittihad 2-0. Prima di lui si sono fermati il polacco ex Napoli e Taremi. Per entrambi si tratta di un risentimento muscolare, Piotr lo accusa al retto femorale della coscia sinistra, si tratta quindi di uno stop tre settimane per l’ex Napoli. Per l’iraniano al bicipite femorale della coscia destra. A loro si aggiunge anche Arnautovic.

Tutti problemi muscolari che iniziano a far suonare qualche campanello d’allarme alla dirigenza neroazzurra che. nel frattempo, ripete di essere al completo e di non avere più nulla da fare sul mercato. C’è ancora qualche speranza di vedere in panchina contro il Genoa Taremi e Arnautovic. Per il resto degli infortunati l’Inter monitora di giorno in giorno le loro condizioni.

Zielinski è perfetto per l’Inter: un giorno sembra De Bruyne, un altro non becca palla

C’è l’ufficialità di Piotr Zielinski all’Inter. Ha firmato un contratto fino al 30 giugno 2028. Noi qui vorremmo fornire agli interisti un foglietto di avvertenze, un bugiardino di Zielinski il centrocampista classe 1994 che gli interisti (e forse lo stesso Inzaghi) considera il sostituto ideale, l’alter ego, di Mkhitaryan. I due sono la perfetta copia dell’altra. Corsa? Poca, quasi inesistente. Tecnica? Tanta. Voglia? Si, ma niente di serio. Calciatori che decidono loro quando giocare e mettere i compagni davanti la porta.

Ecco, Zielinski – cui noi a Napoli saremo sempre grati – è perfetto per l’Inter, soprattutto per la pazza Inter. Quella definizione che Conte non tollerava. Il talento del polacco è ormai noto. Una tecnica sopraffina, da rimanere a bocca aperta, che però si accende come quei lumi collegati con un filo difettoso: quando vogliono loro. Un giorno Piotr sarà De Bruyne, farà innamorare il popolo di San Siro che tornerà a casa pensando che il prossimo figlio lo chiameranno Piotr.

Poi, però, la partita successiva, quel lume non si accenderà mai. Vagherà per il campo come se fosse accaduto qualcosa. Come se avesse ricevuto una brutta notizia proprio pochi minuti prima della partita. Come se avesse subito una delusione bruciante. È la normalità. Magari due partite dopo toglierà la ragnatela all’incrocio dei pali con un sinistro al volo. Sarà sempre così. Se uno conoscesse il calendario delle accensioni del lume, sarebbe perfetto. Magari Inzaghi e Marotta potrebbero rivolgersi a un uomo in grado indovinare il futuro. Oppure magari a un elettricista.

Al Napolista tante volte abbiamo gioito ma abbiamo anche penato per le giocate del polacco. Nell’ultima stagione, sono state più le imprecazioni. Come nelle pagelle di Ilaria Puglia e Francesco d’Esposito dopo il Torino.

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