Al Corriere dello Sport: «Le spinte contrarie sono esclusivamente politiche. Velasco ha ringraziato il Coni. Venti atleti mi hanno chiamato preoccupati»
Giovanni Malagò, presidente del Coni, intervistato da Ivan Zazzaroni direttore del Corriere dello Sport. Proprio sul Corsport il ministro dello Sport Abodi aveva ricordato che la legge impedisce il quarto mandato per la presidenza del Coni. Altri, però, ne hanno usufruito. A partire da Barelli, capogruppo di Forza Italia, e presidente della Federnuoto. È una battaglia politica. Ma Malagò non intende mollare e lo dice chiaro e tondo in questa intervista al Corriere dello Sport all’indomani del successo alle Olimpiadi.
«Sto benissimo, come altro potrei stare dopo un’Olimpiade così e il trionfo pazzesco delle ragazze?».
«Le spinte contrarie sono esclusivamente politiche, non hanno niente a che fare con lo sport».
Presidente, non gliel’ho mai chiesto, lo faccio ora: ma lei vuole davvero restare a lungo su quella poltrona?
Malagò: «Io vorrei dare seguito al lavoro di questi anni, si chiama spirito di servizio, il desiderio personale è quello di completare il percorso arrivando fino a Taranto (i Giochi del Mediterraneo, ndr) e alle Olimpiadi del 2026, eventi per i quali mi sono esposto come non mai, cosa che mi viene internazionalmente riconosciuta. Milano-Cortina e Taranto sono frutto dell’attività di lobbing con i miei colleghi».
Il lobbing, una delle sue specialità: lei è campione olimpico.
«Nel nostro mondo per ottenere qualcosa è necessario il confronto continuo con le federazioni internazionali e col Cio, bisogna convincerli con i dossier, con la credibilità. Io ho cercato di dimostrare, riuscendoci, che il nostro Paese era migliore degli antagonisti. Taranto e Milano-Cortina non sono figlie dello spirito santo, ma di chi ha persuaso il Cio che l’Italia poteva offrire garanzie superiori alla Grecia, relativamente ai Giochi del Mediterraneo. Ci ho messo sempre la faccia».
Abodi ha semplicemente risposto a una mia domanda senza esprimere un’opinione, ha riassunto il contenuto della legge.
Malagò: «Ho raccolto decine di testimonianze di sostegno, dopo quell’intervista».
Qualcosa Abodi ha smosso, in fondo le ha fatto un favore.
«Almeno venti atleti mi hanno chiesto se era vero che li stavo lasciando, comunque da Andrea non me lo sarei mai aspettato».
Malagò: nello sport siamo il quarto paese al mondo per indice di competitività
L’ha detto lei: la questione è strettamente politica. Scommetto che ha temuto che il risultato dell’Olimpiade potesse indebolirla.
«Garantisco che non ho sofferto come un pazzo per questo, non ho mai riflettuto sulle possibili ripercussioni. Sono peraltro pochi gli esponenti della politica con i quali non ho buoni rapporti personali, qualcuno che non mi ama c’è, ma non ho pensato che vincendo 25 medaglie, e non 40, sarebbe stato diverso, un dramma personale. Certo, il fatto di essere a capo di un movimento che è il quarto per indice di competitività nel mondo dopo Stati Uniti, Cina e Germania e che ha appena disputato 79 finali
olimpiche, qualcosa dovrà pure contare… Attenzione!».
Sono attentissimo.
«Sa qual è stata la prima cosa che Velasco ha detto dopo il trionfo sugli Stati Uniti? Ringrazio il Coni per lo spirito di collaborazione espresso sul piano della preparazione, dell’assistenza sportiva, logistica, medica, scientifica. Frasi dello stesso tenore le aveva pronunciate Marco Villa del ciclismo, ma anche con le federazioni antipatizzanti (tennis e nuoto, nda), la collaborazione è stata totale e ne sono orgoglioso».
In questi anni ti ho visto invecchiare parecchio.
(Ride). «Mi sono anche tanto divertito».
Dalla poltrona ci si può alzare. Non l’ho detto io.
«Certo, ma non prima che la partita sia finita, soprattutto se si sta vincendo. Come faccio a perdermi il finale?».