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Malagò: «Un’Olimpiade complicata per alcune vicende che hanno coinvolto atlete ed atleti»

In conferenza: «40 medaglie come Tokyo, 20 sport a medaglia, 79 atleti nelle finali. Siamo diventati un paese multidisciplinare»

Malagò: «Un’Olimpiade complicata per alcune vicende che hanno coinvolto atlete ed atleti»
Italian National Olympic Commitee (CONI) president Giovanni Malago reacts during a press conference after the Milan/Cortina d'Ampezzo 2026 Winter Olympics candidate city was elected to host the 2026 Olympic Winter Games during the 134th session of the International Olympic Committee (IOC), in Lausanne on June 24, 2019. (Photo by FABRICE COFFRINI / AFP)

La conferenza stampa di Giovanni Malagò, presidente del Coni, che al termine delle Olimpiadi tracci un bilancio sui risultati della spedizione azzurra.

Malagò: «Tutti le federazioni mi hanno ringraziato, nuoto e tennis compresi»

«Ho sentito Mattarella, mi ha detto di essere orgoglioso di quello che hanno fatto le ragazze. Ha allargato a tutta la spedizione le congratulazioni. Possiamo dire anche che ci ha dato un appuntamento il 23 di settembre alle ore 11 per la riconsegna del tricolore al Quirinali, olimpici e paralimpici».

Poi i ringraziamenti a tutto lo staff.
«Un infinta serie di messaggi delle federazioni che facevano i complimenti per la collaborazione e il supporto dato. Tutti, nuoto e tennis compresi. Un istante dopo l’abbraccio con Velasco, mi ha detto “ringrazio i tuoi perché sono stati fondamentali per il supporto dato”. Un’Olimpiade complicata per alcune vicende che hanno coinvolto atlete ed atleti».

«C’era qualcosa di più da fare, ci sono le Olimpiadi di Milano-Cortina. 40 medaglie come Tokyo, io l’avevo detto. Volevamo fare da 40 in su. Ci siamo riusciti anche con una precisa e analitica situazione che ha caratterizzato in qualità le medaglie. Due oro di più, tre argento di più e la conferma di un ruolo da protagonisti in quello che è lo scenario dello sport mondiale».

Perché ero convinto?
«Lo ero. Molte le perdi anche in maniera beffarda, ma c’è la possibilità di vincerne altre. Chiaro che devi avere una qualità alta negli atleti. Tanto è vero che il primo di questi numeri che mi vengono in mente sono le atlete e gli atleti che sono andati in finale. Dai 67 di Tokyo ai 79 di Parigi, atleti nei primi 8 posti. Abbiamo vinto la stranissima classifica dei quarti posti. Questo ha dell’incredibile. Il numero di quinti posti è ancora superiore. Questo fa capire quanto è stata qualitativa questa spedizione. Complessivamente sono 80 i medagliati. Esattamente il doppio. Sono molto orgoglioso, siamo un paese chiarissimamente multidisciplinare. E non eravamo così».

Continua Malagò:

«Gli sport andati a medaglia sono 20. Un altro numero: le donne hanno stravinto la loro personale competizione con i maschietti. Non era mai successo. Abbiamo vinto 12 ori, due sono prove miste. Abbiamo sfatato il tabù della medaglia con la pallavolo. Sesta medaglia di squadra dal 1896 ad oggi. Erano 20 anni che non vincevamo una medaglia di squadra. Devo fare i complimenti ad Alice e Manila che sono le uniche due persone che hanno vinto una doppia medaglia in questa edizione. Perché vi dico questo? Noi siamo andati a prendere pezzo per pezzo ogni singola medaglia. Noi non abbiamo la fortuna di trovare un signore o una signora, una disciplina dove abbiamo fatto man bassa».

«Sono due anni in cui dico che è l’unico oro che mi sentivo. Ed è stato l’unico oro che si è confermato. Negli ultimi 30anni gli unici che si sono confermati sono Vezzali e Capriani. Non c’è stato un solo italiano che ha vinto l’oro per due volte consecutive. Questo fa riflettere su quanto è indispensabile il ricambio».

«Un abbraccio a Gimbo, così come agli altri atleti. Ringrazio tutti. C’è stata qualche polemica. Si è partiti dai diritti civili, alle donne, tutti una serie di cose geopolitiche. Ma è stata una grande Olimpiade. Grazie Parigi, grazie Francia».

Infine, Malagò ha voluto commentare le parole del ministro dello sport Abodi sul fine ciclo alla presidenza del Coni:

«Oggi è un giorno di festa, la cosa meno bella è che sia stato molto fuori luogo che il ministro dello sport a cinque giorni dalla fine delle Olimpiadi, sapendo quanto ci ho messo la faccia e quanto mi sia speso, abbia sottolineato questa cosa. Non è solo un problema di stile, non mi aspettavo da Andrea questo».

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