Nonostante avessimo i due ori Martinenghi e Ceccon. Proprio Ceccon ha deluso. Ha tenuto il meno accreditato Carini, male Miressi
Malissimo la staffetta 4×100 misti maschile, fuori dalla finale nonostante la squalifica della Spagna.
Grande delusione nel nuoto alle Olimpiadi. L’Italia sulla carta aveva una staffetta che avrebbe potuto puntare al podio con due medaglie d’oro: Martinenghi e Ceccon. Oltre a Carini nella farfalla e Miressi nello stile.
Ma proprio Ceccon ha deluso. Ha corso pianissimo per lui i 100 dorso, più di un secondo sopra il tempo della finale. Ed è qui che l’Italia ha perso la finale visto che è rimasta fuori per due decimi. Bene Martinenghi. Poi Carini che era il meno accreditato ma che si è comportato bene. Miressi ha continuato a deludere. Nono tempo complessivo nonostante la squalifica della Spagna che incredibilmente ci aveva preceduti.
Eccola qui.
La vera GRANDE delusione del nuoto azzurro ai Giochi.
La staffetta maschile 4×100 mista è fuori dalla finale.
La stessa staffetta che, dai Giochi di Tokyo 2021 (medaglia di bronzo) in poi, è stata lo specchio della nuova Italia competitiva in tutti gli stili.
Nel… pic.twitter.com/JjE6Ke1JW9— Lia Capizzi (@LiaCapizzi) August 3, 2024
Jacobs: «Ho vibrazioni positive. Non vedo Lyles in pole, chi mi spaventa è il giamaicano Thompson» (prima delle Olimpiadi)
Marcel Jacobs in conferenza stampa racconta gli obiettivi a queste Olimpiadi di Parigi e parla della temibilità degli avversari.
«Tre anni fa ero una persona completamente diversa, arrivavo da outsider ed ero alla mia prima Olimpiade, oggi ci arrivo da campione olimpico e questo mi dà tanta autostima. Penso che come l’ho fatto una volta posso farlo di nuovo».
Sulla pressione:
«C’è pressione, tutti e in primis me stesso, si aspettano tanto. Ma la sto usando come spinta e non come peso».
Sugli obiettivi:
«Ne avevo tre, stare in salute e lo sono, vincere gli Europei e poi le Olimpiadi, tocchiamo ferro… ma in questi primi giorni al villaggio ho vibrazioni positive. Come sto? Fisicamente sto molto bene, le sensazioni sono ottime. Sono sereno e ho tanta voglia di divertirmi. Le semifinali saranno la parte più complicata, in quindici o sedici atleti possono puntare alla finale, sarà una questione di dettagli. Vince chi sbaglia meno».
Poi sulle foto con gli atleti:
«Tanti atleti mi vengono a chiedere le foto? Sì, è già successo e fa molto piacere, se incontrassi LeBron James nella mensa del villaggio gli chiederei di corsa una foto… anche se non succederà mai. I giornali esteri mi hanno tutti chiesto di quanta pressione io stia avvertendo, ho risposto che ho lavorato molto anche su questo aspetto mentale».
Jacobs: «Mi spaventa il giamaicano Thompson»
«Lyles non lo vedo in pole, non è quello che ha corso più forte, mi spaventa di più il giamaicano Thompson. Noah arriva però con la mentalità da campione, inoltre è campione del mondo nei 100, 200 e staffetta ma non vuol dire che sia imbattibile. Quando hai tanta pressione sulle spalle diventa tutto più difficile».
Sui tempi:
«Penso servirà stare sotto i 9.85, l’obiettivo non è il tempo, ma correre forte e andare in finale. Non penso si faranno tempi stratosferici, poi da quando ho vinto io a Tokyo nessuno ha mai vinto con meno di 9.80».
Cosa direbbe al se stesso bambino?
«Nulla, credo che tutto quello che mi è successo mi è servito per arrivare dove sono oggi. Ho sempre sognato ad occhi aperti».