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Medvedev su Sinner: «Solo lui sa quello che è successo. Spero che ogni giocatore abbia la possibilità di difendersi»

Il tennista russo: «Penso che quello che ha fatto sia stato conforme alle regole. Lui sapeva quello che è successo ed è riuscito a difendersi»

Medvedev su Sinner: «Solo lui sa quello che è successo. Spero che ogni giocatore abbia la possibilità di difendersi»
Russia's Daniil Medvedev celebrates winning the third set against Italy's Jannik Sinner during their men's singles quarter-final tennis match on the ninth day of the 2024 Wimbledon Championships at The All England Lawn Tennis and Croquet Club in Wimbledon, southwest London, on July 9, 2024. (Photo by HENRY NICHOLLS / AFP) / RESTRICTED TO EDITORIAL USE

Daniil Medvedev ha battuto in 4 set Lajovic ed è approdato al secondo turno degli Us Open. In conferenza stampa dopo la partita ha parlato del caso doping di Jannik Sinner.

Medvedev sul caso Sinner

Queste le sue parole:

«Mi è piaciuto molto quello che ha detto Fritz. Solo Jannik sa davvero che cosa è successo esattamente, nessuno può sapere l’esatta verità a parte lui, il suo team e forse le persone del tribunale indipendente. Spero che ogni giocatore abbia la possibilità di difendersi. Penso che quello che ha fatto sia stato conforme alle regole, anche se le norme sul doping sono vaghe. Dico questo perché c’è una cosa che mi spaventa: lui fortunatamente sapeva quello che è successo, quindi è riuscito a difendersi, immaginate se ad un giocatore nella top 100 arriva un email dove gli viene detto che è stata riscontrata cocaina nel suo sangue, lui dice di non avere idea di come ci sia finita. Se non lo sai, vieni sospeso. Questa è la parte un po’ complicata, ma queste sono le regole sul doping. Come ho detto, spero solo che tutti i giocatori ricevano lo stesso trattamento».

Sinner: «Da quando ho scoperto la vicenda doping, non sono stato più me stesso in campo. Ho perso la gioia»

Si parla ancora del caso Sinner. Forse ancora per poco, fin quando non inizieranno gli Us Open. Per ultimo, in ordine di tempo, a parlarne è stato proprio l’altoatesino che ha rilasciato un’intervista a Espn.

«Il motivo per cui ho continuato a giocare è perché sapevamo esattamente come la sostanza è entrata nel mio sistema e da dove proveniva, e questo era nello spray. Quindi, tutto sommato, non ho subito un trattamento diverso. Il processo è stato molto lungo. Poi, l’attesa è diventata più lunga, così come la tensione. Soprattutto verso la fine perché quando senti che il risultato sta arrivando, non sai ancora cosa ne verrà fuori».

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