Meluso: «A luglio scorso il Napoli rifiutò un’offerta irrinunciabile del Psg per Osimhen» 

L'ex ds del Napoli a Radio Kiss Kiss: «De Laurentiis rifiutò per troppo amore. Fu un errore perché oggi ti ritrovi con un problema»

Meluso Napoli ds Napoli Osimhen e Kvara

Db Dimaro (Tn) 20/07/2023 - amichevole / Napoli-Anaune Val di Non / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Mauro Meluso

Mauro Meluso, direttore sportivo del Napoli l’anno scorso, è intervenuto nel corso della trasmissione ‘Radio Goal’, in onda su Radio Kiss Kiss Napoli per commentare la prima vittoria in campionato del Napoli:

«Il valore umano, professionale e calcistico è di alto livello. Mi fa molto piacere che siano tornati a incidere. L’anno scorso non è stata una stagione esaltante per nessuno, anche per loro, compromessa da varie situazioni a cui è bene adesso non pensare, proiettandoci al futuro».

Meluso: «De Laurentiis rifiutò un’offerta irrinunciabile, forse per troppo amore»

Osimhen?
«Io sono arrivato a metà luglio, c’era già stata un’offerta altissima di una delle migliori squadre d’Europa, un’offerta irrinunciabile rifiutata dal presidente De Laurentiis, forse anche per il troppo amore. La squadra era il Paris Saint-Germain, fu rifiutata un’offerta faraonica che secondo me era irrinunciabile. Un errore dettato dal troppo amore, dalla troppa passione del presidente De Laurentiis. Poi quando sono arrivato io c’è stato un inizio di colloqui per il rinnovo. Una mala gestio, perché oggi ti ritrovi con un problema».

Pentito di aver accettato il Napoli?
«Magari poteva essere affrontata meglio quest’avventura, sotto vari aspetti, contrattuali e di operatività. Ma quando mi chiamò De Laurentiis non ci pensai un attimo. Avevo lavorato in piccole società, con grandi risultati, ma mai in una società così importante. Ho agito d’istinto perché mi stava capitando una grande occasione. Ho avuto la presunzione di pensare di poter riproporre un certo modello, ma non ci sono riuscito. Ho sbagliato a non incidere in maniera più decisa, questo è l’errore più grande che mi attribuisco».

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