Simone Biles fuori dalla prime tre a causa di una caduta alla trave. La D’Amato è la prima campionessa olimpica italiana di sempre di ginnastica femminile
La ginnastica italiana fa la storia delle Olimpiadi. Nella specialità della trave, Alice D’Amato fa la storia e vince davanti a Biles e Andrade. L’americana fuori dal podio a causa di una caduta. Bronzo all’altra italiana, Manila Esposito. Secondo posto alla cinese Yaqin Zhou.
L’italiana prima nella finale della trave con 14.366. Seconda l’atleta cinese Yaqin Zhou con 14.100. Grandissima prova e giornata storica completata dal terzo posto di Manila Esposito 14.000. Fuori dal podio Rebeca Andrade e Simon Biles con 13.100. Caduta e quinto posto per la grande favorita della vigilia. La medaglia arriva dopo l’argento conquistato nell’all-around a squadre, il quarto posto nell’all around individuale e il quinto posto nelle parallele asimmetriche. L’atleta genovese si conferma la rivelazione di queste Olimpiadi. E deve disputare, tra poco, la quinta finale conquistata nel corpo libero.
Alice D’Amato, Italy’s first 𝐞𝐯𝐞𝐫 Olympic champion in women’s gymnastics! 🤸🇮🇹 pic.twitter.com/xwX2aYxHOI
— The Olympic Games (@Olympics) August 5, 2024
Simone Biles: «Quando diventi famosa, hai una crisi di identità. Ti chiedi: era questo che volevo?»
Simone Biles torna ai Giochi di Parigi dopo il terribile momento vissuto alle Olimpiadi di Tokyo, quando si ritirò per preservare la sua salute mentale. All’Equipe parla di quel periodo difficile e di come sia tornata ad amare la ginnastica.
Ricorda la giovane Simone Biles al suo debutto internazionale ai Campionati del Mondo del 2013?
«Sì, ero molto vivace, estroversa e un po’ iperattiva. Avevo ancora bisogno dei miei farmaci per l’Adhd (Disturbo da Deficit di Attenzione), ma ero anche molto ottimista. Con un unico obiettivo in mente, che era ovviamente quello di partecipare un giorno alle Olimpiadi. I Mondiali del 2013 mi hanno permesso di iniziare a credere in me stessa e nella mia ginnastica. Non poteva essere un caso. Così ho continuato ad allenarmi».
Poi c’è stata Rio, una rimonta magistrale nel 2018 nonostante la sua ammissione di essere una delle vittime del pedofilo Larry Nassar l’ex medico della squadra di ginnastica americana. E naturalmente Tokyo… È incredibile come gli obiettivi e il comportamento cambino da un’Olimpiade all’altra!
«Prima di Tokyo avevo una sensazione. Probabilmente sapevo che stavo andando incontro alla depressione. Ma qualcosa dentro di me la bloccava. La pressione era enorme, non c’era spazio per gli errori, ci si aspettava delle vittorie, avrei battuto dei record. È bello essere riconosciuti per i propri meriti sportivi. E credo che tutti vogliano essere famosi. Ma quando questo accade, ci si scontra con un muro di mattoni e si ha una crisi di identità. Come sono arrivata qui? È davvero questo che volevo?».