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Rafa Marin: «Conte ci chiede di tenere la squadra in 30 metri»

In conferenza: «All’inizio ho pagato un po’ lo sforzo fisico perché la preparazione qui è più dura. Il mister mi chiede di tirar fuori caratteristiche più offensive»

Rafa Marin: «Conte ci chiede di tenere la squadra in 30 metri»
Ni Castel di Sangro 28/07/2024 - amichevole / Napoli-Egnatia / foto Nicola Ianuale/Image Sport nella foto: Rafael Marin

La conferenza stampa di presentazione di Rafa Marin direttamente dal ritiro di Castel di Sangro. Uno dei primi acquisti del Napoli di Conte che in amichevole ha già mostrato delle ottime qualità.

Rafa Marin: «Il mister mi chiede di tirar fuori caratteristiche più offensive»

Arriva dal grande Real Madrid, cosa significa per il Napoli? Le tue prime sensazione?
«Per me stare nel Napoli è un altro sogno che si realizza, è un grande club. Ho sempre voluto giocare in Serie A, sono contento della decisione che ho preso. i compagni mi hanno accolto molto bene».

A chi ti ispiri?
«Il mio modello è Sergio Ramos per la grinta e il comportamento fuori dal campo. Ora sto giocando da braccetto destro, ma sono polivalente e posso giocare in qualsiasi ruolo della difesa».

Albiol ti ha raccontato qualcosa di Napoli?
«Albiol è un grandissimo giocatore, non ho potuto parlare con lui purtroppo anche se l’ho incontrato da avversario. Lo considero un grande professionista».

Dove preferisci giocare?
«Non ho preferenze, sarà il mister a scegliere dove impiegarmi. Tutti i giocatori del Napoli sono bravi, hanno qualità diverse e sono sempre a disposizione».

Cosa ne pensi delle strutture di Castel di Sangro?
«Ho sempre voluto visitare l’Italia, non ho mai avuto la fortuna di venirci, Il paesaggio è molto bello, ci sono le montagne e il fiume. Molto bello essere qui».

Le tue caratteristiche e il tuo peggior difetto?
«Sono un difensore forte in area e abbastanza forte nell’uno contro uno. Ho qualità nel possesso palla, il mister mi sta chiedendo di tirar fuori caratteristiche più offensive e io mi sto impegnando al massimo».

Puoi anche ricoprire il ruolo di braccetto di sinistra?
«Mi sento comodo da braccetto di destra dove mi sta provando il mister ma posso giocare tranquillamente anche a sinistra e al centro. Non nessun tipo di problema».

Differenze di preparazione con la Spagna?
«All’inizio ho pagato un po’ lo sforzo fisico perché la preparazione qui è più dura. Ci adattiamo a questa differente preparazione, lavoriamo tanto per arrivare all’obiettivo finale».

Le tue impressione sul diritto di recompra che ha il Real?
«Non mi interessano queste cose, sono contento di essere qui. E’ una decisione presa con la famiglia, è un’opportunità che non potevo lasciarmi scappare».

Come sarà giocare contro il Girona? Parlaci di Dovbyk che hai affrontato in Liga.
«Sarà l’amichevole più complicata. Il Girona è una grande squadra che gioca molto sul possesso palla, ci servirà molto per la Coppa Italia. E’ un giocatore rapido, veloce che sa giocare molto bene la palla. Davvero molto forte».

Come credi di guadagnarti il posto da titolare? Un aneddoto sullo spogliatoio?
«Stiamo lavorando molto difensivamente, penso che per vincere la vittoria passa da una buona difesa. Non dipende da me il posto da titolare, devo essere pronto per quando un’opportunità mi venga concessa. Aneddoto? L’altra sera a cena abbiamo dovuto cantare tutti, all’inizio mi sono vergognato ma poi è stato molto divertente».

Quanto avete ancora da lavorare sulla linea? A che punto sono gli automatismi con i tuoi compagni?
«Ci sono già degli automatismi perché il mister ci chiede questo, credo che sia contento perché vede miglioramenti quotidiani. Soprattutto durante le amichevoli si vede che c’é una squadra».

Cosa ti porti dalla tua esperienza al Real e cosa puoi dare tu dalla tua esperienza?
«Il Real ti insegna un valore che è il culto del lavoro fin da piccolo. I risultati non dipendono dalla fortuna ma dal lavoro, mi porto dietro questo e la stagione passata l’anno scorso all’Alaves».

Cosa ti chiede Conte in allenamento? La risposta di Rafa Marin:
«Stiamo lavorando più sui movimenti sulla linea, Conte ci chiede di tenerla alta non più di 30 metri tra attacco e difesa».

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