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Rafa Marin è il nuovo Natan? Ci siamo ritrovati un’altra volta Juan Jesus

Ci inquieta la sua esclusione. Cominciare il campionato con Juan Jesus non è proprio il massimo dal punto di vista dell’entusiasmo

Rafa Marin è il nuovo Natan? Ci siamo ritrovati un’altra volta Juan Jesus
Ni Castel di Sangro 28/07/2024 - amichevole / Napoli-Egnatia / foto Nicola Ianuale/Image Sport nella foto: Rafael Marin

Rafa Marin è il nuovo Natan? Ci siamo ritrovati un’altra volta Juan Jesus.

Quando si perde 3-0 col Verona, c’è poco da stare a parlare di sostituzioni o di tattica. Però una domanda noi ce l’abbiamo. Ed è: Rafa Marin è il nuovo Natan?

Antonio Conte questa sera si è ritrovato senza Buongiorno vittima di una distorsione alla caviglia. E chi ti ha schierato come difensore al posto dell’ex torinista? Juan Jesus. Che quindi nelle gerarchie del tecnico è avanti a Rafa Marin che pure abbiamo comprato dal Real Madrid. Ora noi vogliamo bene a Juan Jesus, però dal punto di vista calcistico cominciare il campionato con lui non è proprio il massimo dal punto di vista dell’entusiasmo. Non vorremmo stare qui a ricordare il suo ritardo nel chiudere sul primo gol Verona. Tanto altri ne avremmo preso. Però ci inquieta che Conte abbia preferito lui a Rafa Marin. Dobbiamo dedurne che non si fida proprio dello spagnolo. E questo ci riposta con la memoria a Natan. C’è una maledizione nel mercato dei difensori del Napoli?

Rafa Marin: «Il Napoli è un club importante che rispecchia le mie caratteristiche: coraggio, audacia, impegno» (VIDEO)

Rafa Marin: «Il Napoli è un club importante che rispecchia le mie caratteristiche: coraggio, audacia, impegno» (VIDEO)

Rafa Marin si racconta in un’intervista ai canali social del Napoli.

Sulla carriera

«Non ho una lunga carriera calcistica alle spalle, perché sono ancora giovane. Ho iniziato a giocare in un paese vicino al mio, per una squadra che si chiama Alcolea del Rio. Poi mi sono trasferito in una squadra di livello superiore, nella città di Siviglia. Ci ho giocato per 1 anno e poi ho firmato per il Siviglia, dove ho trascorso due anni. Poi ho giocato nella seconda squadra del Real Madrid fino all’anno scorso, quando sono passato al Deportivo Alaves in prestito. Infine ho firmato per il Napoli».

La sua infanzia

«La mia infanzia è stata davvero bella e indimenticabile. Sono una persona che dà molta importanza alla famiglia. Amo passare del tempo con la famiglia, pranzare insieme e stare insieme. Da quando sono piccolo mi sono sempre piaciute le moto, ma in seguito ad una piccola caduta mia madre mi ha imposto di lasciar perdere questo hobby e di dedicarmi al calcio, perché ero un po’ cicciottello. È così che è iniziata la mia carriera calcistica».

L’idolo di Rafa Marin
«Il mio idolo è sempre stato Sergio Ramos e continua ad esserlo. È sempre stato un punto di riferimento per me per la sua forza, il suo coraggio e la sua audacia. Sarà sempre il mio idolo».

Le emozioni calcistiche

«Quando ero piccolo, la prima volta che il Real Madrid mi ha chiamato, è stato molto emozionante. Un’altra emozione che posso raccontare è stata la prima convocazione con la Nazionale spagnola, è stato un passo importante, perché un calciatore sogna da sempre di poter rappresentare il proprio Paese. Poi c’è stato il debutto in Liga, un giorno importante per me che non dimenticherò mai. Ora venire al Napoli è stato un grande passo, è un club europeo molto importante, sono molto felice di essere qui e vivere questa esperienza. Voglio dare il massimo e lottare per un posto e imparare dai grandi calciatori che sono qui».

L’arrivo al Napoli

«Ho sempre sognato di debuttare nella massima divisone e giocare per un grande club. Penso che questo sogno stia diventando realtà. Giocare nel Napoli per me è bellissimo e molto importante, è un club molto importante, un grande club che rispecchia le mie caratteristiche: coraggio, audacia e impegno. Penso che il club incarni questi valori. Giocare in Serie A per il Napoli è un sogno che si realizzato».

Che tipo è, le sue ambizioni
«Come uomo ho sempre sognato di creare una famiglia, una moglie, dei figli, vivere una vita tranquilla e piacevole e giocare per molti anni a calcio. Sono un tipo tranquillo, mi piace stare a casa, stare in famiglia, con la fidanzata, portare fuori il cane, passeggiare nella natura».

Il primo impatto con la città di Napoli

«Non sono riuscito ancora a visitare molto la città perché siamo andati subito in ritiro a Dimaro, ma la prima impressione è stata ottima. Le persone sono molto calde e accoglienti, l’atmosfera è incredibile e non vedo l’ora di giocare le prime partite allo stadio Maradona per godermi quest’atmosfera e la passione dei tifosi».

Gli hobby

«Ho l’hobby delle moto, per cui mi piace seguire le gare in Tv o assistere a eventi di freestyle».

La lingua napoletana
«Sì è diverso, lo so. È un dialetto del Sud, però ancora non lo parlo. Sto imparando l’italiano poi studierò il Napoletano, piano piano… (ride ndr)».

Il saluto finale
«Ciao a tutti. Non vedo l’ora di sentire il vostro calore al Maradona e che arrivi la prima partita. Darò tutto e sono sicuro che sarà una grande stagione. Forza Napoli Sempre».

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