Al Guardian parla del periodo difficile vissuto dopo la morte dell’ex fidanzato Koltsov: «Guardando indietro, avrei dovuto fare un passo indietro, resettare»
Aryna Sabalenka, vincitrice del torneo di Cincinnati, ha raccontato al Guardian il periodo difficile che ha vissuto dopo la morte dell’ex fidanzato Koltsov.
«Ho perso mio padre e il tennis mi ha aiutato a superare quella dura perdita – ha detto – Quindi in quel momento [della morte di Koltsov] ho pensato che dovevo solo continuare, continuare a giocare, continuare a fare le mie cose per separare la mia vita personale dalla mia vita professionale. Ma alla fine direi che ho avuto molte difficoltà a livello di salute perché non mi sono fermata. È stato molto stressante, e in un certo senso ha fatto male alla mia salute mentale a quel punto».
La tennista numero 2 al mondo racconta che se potesse tornare indietro, farebbe le cose diversamente.
«Probabilmente, guardando indietro adesso, direi che sarebbe stato meglio fare un passo indietro, resettare e ricaricare, e ricominciare tutto da capo. Ma ho fatto quello che ho fatto. Alla fine ho pagato per la mia decisione, ma sono davvera contento di avere il tennis nella mia vita e mi ha davvero aiutato ad andare avanti e a diventare più forte».
Sabalenka sull’infortunio alla spalla
Il Guardian le chiede se l’infortunio alla spalla che l’ha costretta a prendersi una pausa alla fine l’abbia paradossalmente aiutata.
«Sì, sicuramente. Me ne sono resa conto solo dopo essermi infortunata e aver fatto un passo indietro, che in realtà era qualcosa di cui avevo molto bisogno».
Saltare dei tornei è stato difficile, ma necessario.
«Alla fine ho capito che era necessario. Ora mi sento molto meglio fisicamente e mentalmente e molto più forte».