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Scanavino: «Allegri? Quella reazione in Coppa Italia ci ha obbligati a interrompere il rapporto»

A Tuttosport: «Vincere non è più l’unica cosa che conta? Calma ma le nuove generazioni considerano anche altri fattori».

Scanavino: «Allegri? Quella reazione in Coppa Italia ci ha obbligati a interrompere il rapporto»
Giuntoli e Scanavino

Il direttore di Tuttosport, Guido Vaciago (quello contro il quale Allegri inveì), ha intervistato l’amministrato delegato della Juventus, Maurizio Scanavino. Tanti i temi toccati: Thiago Motta, Giuntoli, Allegri, la Next Gen e i futuri Cristiano Ronaldo.

Scanavino: «Il divorzio di Allegri inaspettato»

Il rapporto con Thiago?
«Con lui si è creato subito un ottimo feeling, è una persona con cui condividiamo passo passo tutte le situazioni. Insomma, è emersa una figura di una persona estremamente dedicata, determinata, attentissima ai dettagli, e sicuramente anche molto ambiziosa. Inoltre è dotato di una personalità forte e una modalità di comunicazione con i giocatori molto schietta e diretta. Si è visto, lui va dritto al punto. La sintonia con il management, direi, deriva dal fatto che lui è molto concentrato ad allenare. Un elemento fondamentale è la chiarezza dei ruoli all’interno dell’azienda: sia per la parte sportiva, che per la parte diciamo più aziendale classica».

Come avete strutturato il nuovo e, ormai definitivo, organigramma?
«La parte tecnica dell’area maschile fa capo al direttore sportivo che è Cristiano Giuntoli, con lui collabora direttamente Giuseppe Pompilio che è il “chief of staff ” e poi abbiamo Stefano Stefanelli che è responsabile dello scouting. Per quanto riguarda la filiera delle giovanili c’è Claudio Chiellini che è il direttore sportivo della NextGen, allenata da Montero. (Poi Scanvino elenca tutti gli altri ruoli dell’organigramma)».

Com’è Giuntoli dopo un anno?
«Oltre ad essere bravissimo come talent scout, ha anche una capacità di imbastire trattative difficili e complesse che mettono insieme le nostre esigenze, le richieste altrui, le volontà dei giocatori, l’intervento dei procuratori. E sa agire in un modo formale e trasparente, che per certi versi, può essere una difficoltà in più in un mondo come quello del calciomercato».

Il divorzio di Allegri se lo aspettava un po’ diverso?
«Il finale è stato inaspettato. Sicuramente abbiamo avuto una seconda parte della stagione che non è stata facile sotto il profilo sportivo. Poi c’è stata quella reazione nella finale di Coppa Italia che ci ha obbligati a dover prendere delle iniziative e interrompere il rapporto con lui. La volontà di entrambe le parti è stata quella di trovare un accordo cosi come è avvenuto. Detto ciò, anche nella fase successiva all’interruzione, il rapporto personale con Max è sempre stato ottimo sia dal punto di vista professionale che personale».

Vincere non è più l’unica cosa che conta? La risposta di Scanavino:
«Calma, la vittoria resta importante e fondamentale per il tifoso juventino. Ma le nuove generazioni considerano anche altri fattori ed elementi. Nelle Olimpiadi appena concluse abbiamo apprezzato lo sforzo, la sofferenza, l’impegno. È qualcosa di nuovo che si affaccia nella cultura sportiva italiana che magari può diventare meno ossessionata dalla vittoria. Poi la Juventus è sempre la Juventus e la parola chiave deve restare “competitività”. Se vesti quella maglia devi ambire a vincere e dare tutto quello che hai per riuscirci. L’impegno viene sempre premiato dai tifosi juventini».

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