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Toni Nadal sta con Sinner: “Mi stupisce che siano proprio alcuni suoi colleghi a schierarsi contro di lui”

Da El Pais: “È uno dei più corretti ed educati del circuito. Per me è impensabile che possa agire subdolamente sapendo di farlo”

Toni Nadal sta con Sinner: “Mi stupisce che siano proprio alcuni suoi colleghi a schierarsi contro di lui”
MONTREAL, CANADA - AUGUST 10: Jannik Sinner of Italy rests against Andrey Rublev in the Men's Singles quarterfinals round match during Day Five of the ATP Masters 1000 National Bank Open at Stade IGA on August 10, 2024 in Montreal, Canada. Minas Panagiotakis/Getty Images/AFP (Photo by Minas Panagiotakis / GETTY IMAGES NORTH AMERICA / Getty Images via AFP)

Toni Nadal sta con Sinner. Sulle colonne de El Paìs lo zio di Rafa scrive di essere stupito che alcuni tennisti, colleghi dell’italiano, si siano schierati contro di lui pur sapendo bene come funzione il circuito.

Toni Nadal: «Sinner è uno dei più corretti ed educati del circuito»

Da El Pais:

Dopo le pertinenti spiegazioni fornite sia dall’italiano che dal suo team, mi è chiaro che l’italiano non abbia commesso alcun reato e tanto meno abbia cercato di trarre alcun vantaggio dall’uso di sostanze proibite. Lo conosco abbastanza bene da poter affermare senza esitazione che è uno dei più corretti ed educati del circuito. Per me è impensabile che possa agire subdolamente sapendo di farlo. All’interno del suo team hanno commesso un errore che, credo, è stato sufficientemente risolto con la sanzione finanziaria inflitta al tennista dalla Federazione Internazionale di Tennis (Itf) di 325.000 dollari (290.000 euro) e la perdita di 400 punti.

In questi giorni i dirigenti internazionali del tennis vengono accusati di aver adottato due pesi e due misure. Attira la mia attenzione il fatto che alcuni media ora richiedono una punizione severa per l’attuale numero uno della classifica Atp. Che ci siano persone che, senza conoscere a fondo il caso, siano sempre disposte a esprimere la propria opinione, giudicare e, soprattutto, condannare gli altri.

Mi stupisce ancora di più che sia stato proprio il circuito tennistico, in particolare alcuni tennisti, a schierarsi contro di lui. Alcuni suoi colleghi si sono allenati con lui o lo hanno affrontato e sono perfettamente consapevoli dei controlli incessanti dell’Agenzia mondiale antidoping e sono proprio loro quelli che seminano dubbi sulla sua innocenza o che invocano una punizione che sanno essere sproporzionata.

Dovremmo ricordare la frase Johann Wolfgang von Goethe: «Il male non ha bisogno di motivi, basta un pretesto»“.

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