Le atlete e gli atleti begli del Triathlon a Hln: «L’acqua della Senna è sporca da cento anni. Ho anche mal di pancia a causa dell’acqua ingoiata»
Ieri la Senna è tornata ad essere balneabile. Un recupero record visti i valori dei giorni precedenti. Ma tutto è bene quel che finisce bene, almeno per Parigi e Macron. La sicurezza degli atleti, dopo tutto, non è così importante. Meglio salvare la faccia. A confermarlo sono le dichiarazioni di alcune atlete belghe.
Jolien Vermeylen e Claire Michel sono state le prime a tuffarsi in acqua alle 8 del mattino. A Hln hanno dichiarato:
«Ho bevuto un bel po’ d’acqua, quindi domani sapremo presto se sono malato oppure no. Ovviamente non sa di Coca Cola o Sprite. Mentre nuotavo sotto il ponte, ho anche annusato e visto cose a cui non dovresti pensare troppo. L’acqua della Senna è sporca da cento anni, quindi non dovrebbero venire a dire che la sicurezza degli atleti è una priorità. Questa è una ‘stronzata’».
«Pensavamo già che sarebbe andata meravigliosamente bene il giorno della gara e guarda… Ieri notte ha piovuto, quindi non può essere bella, giusto? Ma comunque: è stato un miracolo», continua ironica Vermeylen. «Se ciò non fosse avvenuto, sarebbe stato un peccato per l’organizzazione, per Parigi, per la Francia. Oggi (ieri, ndr) o mai più e non potevano fare neanche quest’ultimo test. Adesso non resta che sperare che non si ammalino troppi atleti. Ho preso dei probiotici, ho bevuto il mio Yakult, non potevo fare altro. Avevo l’idea di non bere l’acqua, ma sì: è fallita. Proprio come avevo avuto l’idea di non cadere, anche quella è fallita».
«Ho anche un po’ di mal di pancia a causa dell’acqua ingoiata»
Anche agli uomini è andata piuttosto male. Marten Van Rie già il giorno prima aveva parlato in modo critico del rinvio, e ieri ha sperimentato che la qualità dell’acqua era pessima. «Speriamo che fosse pulito, ma di certo non potevamo vedere le nostre mani mentre nuotavamo. Era così nuvoloso. Ho anche un po’ di mal di pancia a causa dell’acqua che ho ingoiato».
Noi inglesi sfottevamo i francesi per la Senna-bidet, ma dovremmo imparare la lezione (Guardian)
Il titolo è scherzoso (“Citius, altius, antibioticus”), ma il Guardian fa atto di contrizione, ammette lo sciovinismo degli inglesi, e si inchina alla bellezza del triathlon in giro per Parigi. Finalmente nella Senna, poi il circuito tra il Pont Alexandre III, gli Champs Élysée, il Grand Palais e la vista occidentale del fiume. Barney Ronay va oltre il significato agonistico della gara. Dice che è un successo straordinariamente estetico, ma dal significato molto più profondo.
“E’ stata – scrive – fondamentalmente una ribellione all’estinzione. In bella vista, i Giochi, gli atleti, il sindaco progressista Anne Hidalgo e un inconsapevole Comitato Olimpico Internazionale ci hanno dato un’azione urbana diretta. Chiudete le strade. Catturate gli occhi del mondo. Andate in bici, nuotate, riprendetevi le strade”.
“Uno dei vantaggi indiscussi di Parigi 2024 è che la chiusura delle strade, l’aumento delle piste ciclabili e l’apertura di marciapiedi urbani hanno creato una versione davvero bella di questa città. Il triathlon ha trasformato tutto questo in uno spettacolo sportivo, una visione di viaggio carbon-light a misura di città”.
E, insomma, ammettiamolo dai: “c’era sempre una nota di divertita miopia nel gongolare pre-olimpico per lo stato della Senna. Per i media britannici questa era fondamentalmente una classica opportunità per ridacchiare dei francesi, presentata come un’altra storia di bagni continentali, un ritorno al Bidet Panic, al discorso horror sulle latrine a lunga gittata degli anni 80. Ora stiamo cercando di pulire un fiume. Cosa faranno questi mostri dopo?”.
“In realtà i corsi d’acqua di ogni paese sono pieni di liquami, non da ultimo in Gran Bretagna, dove la mancanza di attenzione da parte delle società idriche privatizzate, l’aumento degli straripamenti fognari, lo stato di inagibilità di laghi e fiumi, sono uno scandalo di proporzioni mostruose. In qualche modo il più basilare di tutti i bisogni umani, l’elemento di cui siamo fondamentalmente fatti, viene ridotto all’osso a beneficio degli azionisti”.
“La pulizia della Senna sembra ancora una follia in questa luce? Sentiamo così tanto scherno per i 1,5 miliardi di euro spesi. Ma quanto pensiamo che valga davvero? Quando un fiume pulito diventa troppo costoso? Questi grandi eventi sono sempre accompagnati da sciocchezze su eredità e rigenerazione, parole che vengono usate quasi esclusivamente per venderti un progetto. Ma la pulizia della Senna è senza dubbio la cosa migliore che Parigi 2024 ha portato a Parigi. Quale eredità migliore potrebbe esserci del non gettare merda nel fiume”.
“Qual è il senso di questa dimostrazione profondamente emozionante della volontà umana, se non quello di dire, beh, alcune cose valgono la pena di essere fatte. Dopotutto, la Senna è il motivo per cui Parigi esiste in primo luogo. I Romani ne fecero una via commerciale. I Vichinghi la saccheggiarono. La belle époque francese si espanse lungo le sue rive. La stessa acqua del fiume che gli atleti tracannavano qui contiene anche le ceneri di Giovanna d’Arco e i detriti della seconda guerra mondiale”.