Arriverà prima di quello, più famoso, sulle 115 infrazioni finanziarie. Il City vuole abbattere i limiti del mercato con “parti correlate”. Se ci riesce, in Premier cambia tutto

Prima ancora che arrivi la sentenza, preannunciata come possibilmente dirompente per l’intero ecosistema del calcio inglese, sulle 115 presunte violazioni finanziarie, c’è un altro verdetto incombente sul Manchester City. Ne scrive il Telegraph.
A febbraio, il City ha lanciato un’accusa senza precedenti di “discriminazione” sulle regole che regolano il valore di mercato degli sponsor e dei trasferimenti e, sebbene separata dall’udienza sulle molteplici presunte violazioni delle regole, alcuni addetti ai lavori della Premier League considerano questo caso ancora più importante, scrive il giornale inglese. Questo perché determinerà in modo decisivo la futura governance finanziaria della lega e il potenziale equilibrio competitivo.
“A giugno si è tenuta un’udienza arbitrale privata della durata di due settimane e, in vista dell’assemblea degli azionisti dei club della Premier League in programma giovedì, si prevede che l’esito verrà reso noto nei prossimi giorni”.
“Il ricorso della City è stato presentato secondo la procedura arbitrale della lega, che non contiene alcuna disposizione volta a rendere pubbliche le proprie conclusioni. Le norme sulle transazioni con “parti correlate” (Apt) sono state introdotte nel dicembre 2021, subito dopo l’acquisizione del Newcastle United, e hanno seguito le norme precedenti relative al “valore equo di mercato”. Le proposte per aggiornare tali regole sono state approvate di misura all’inizio di quest’anno, con 12 dei 20 club che hanno votato a favore. Sei club hanno votato contro le modifiche e due si sono astenuti. Il City sostiene di essere stato colpito da una “tirannia della maggioranza”, e ha chiesto i danni”.
I club rivali temono che una sconfitta della Premier League possa indebolire i controlli finanziari e danneggiare la competitività, con conseguenze di vasta portata sia sulla popolarità globale del campionato sia sugli incentivi per altri investitori a rimanere coinvolti.
Secondo il Telegraph “si tratta di un’azione senza precedenti che potrebbe in ultima analisi vanificare le 115 accuse mosse dalla Premier ai campioni”.