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Adani: «Dimenticate il Napoli di Spalletti, non ci sarà più. Il codice di Conte è un altro, e già si vede»

«Il Napoli di Conte sanguinerà e lotterà su ogni pallone come se non ci fosse un domani. Conte è speciale nel trasmettere i suoi principi»

Adani: «Dimenticate il Napoli di Spalletti, non ci sarà più. Il codice di Conte è un altro, e già si vede»
Db Milano 26/04/2023 - Coppa Italia / Inter-Juventus / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Daniele Adani

Adani: «Dimenticate il Napoli di Spalletti, non ci sarà più. Il codice di Conte è un altro»

Daniele Adani ha parlato del Napoli di Conte nel corso della puntata di Viva el Futbol:

«Ho visto il Napoli a Cagliari, è stata una partita complicata perché le parate di Meret sono state difficili. Ha fatto tre miracoli. Meret ha messo la differenza.

Rispetto ad altri allenatori, ha una grande consapevolezza data dalla sua persona e dalla sua storia. Sa qual è l’effetto che lui fa sugli altri. Questa consapevolezza lo porta a parlare, lavorare, scegliere e far scegliere in un modo che raramente quando trova una via, la smarrisce. Nessuno in Italia gioca un calcio centrato.

Il Napoli è già identitario, ha già l’identità di Conte. Non c’entra quanto domini, quanto fai la partita. Non vuole die che domina, che ha i meccanismi oliati. È una squadra che ha l’anima di allenatore. Mi piace la trance agonistica. Quando Conte impartisce la via, che sono umane, ha la risposta.

Mi piace l’anima e la ferocia agonistica di Conte che quando inizia un cammino ha sempre delle risposte. Dopo Verona c’è stata la reazione.

Tutto questo è possibile perché c’è Lukaku. Uno potrebbe fermarsi alle due partite, ai due gol e due assist. Vedo come parlano, vedo come tutti lo cercano. Con lui il gioco è già  migliorato. Dopo tre anni, Osimhen è già uscito. Tra Conte e Lukaku c’è una connessione che è la garanzia per il Napoli. Avete visto come manda in porta Kvara o Kvara gli ridà il pallone?”.

Poi Adani parla del Napoli di Spalletti:

«Il calcio di Spalletti dimenticatevelo, non ci sarà più. Ve lo dico adesso. È stata una cosa meravigliosa che non si vedrà più. Pensavo che il calcio migliore era stato quello di Sarri. Spalletti ha portato tutto ad un livello europeo che pè stato ovviamente acclamato in tutto il mondo. Con Conte non è quella la ricerca finale. Con Conte non ritroverete mai quel livello ma una squadra che sanguinerà e lotterà su ogni pallone come se non ci fosse un domani. Il codice di Conte viene dalla serietà del lavoro e nessuno tradirà questi principi che sono sacri, principi che non sono solo calcistici ma umani. Su questo nessuno potrà permettersi di andare fuori strada. Principi impartiti fino vomitarli. Questa strada l’ho già vista. Il Napoli sedici mesi fa è a più 18 sull’Inter, lo scorso anno è a meno 39. Se non diciamo che l’effetto Conte è già un peso… Io penso ancora che possa far fatica ad arrivare tra le prime quattro. Sembra ieri che ha preso tre gol a Verona. L’effetto Conte lo vedo già, nel lavoro, nella mentalità, nella disciplina, nel fare calcio, nella sofferenza, in questo Antonio Conte è speciale”.

Conte sta rivoluzionando il modo di fare e intendere calcio a Napoli: addio bellezza (Libero)

Scrive il quotidiano Libero:

È presto per lasciarsi andare ai facili entusiasmi perché il Napoli deve ancora “sporcarsi le mani” parecchio, prima di poter legittimamente definirsi “da scudetto”. La squadra è un cantiere aperto, Lukaku ha fatto soltanto intravedere quanto e come può essere determinante, mentre i vari McTominay, Gilmour e Neres devono ancora essere buttati nella mischia per davvero.

E però è già evidente il tentativo di rivoluzionare il modo di fare e intendere calcio a Napoli: l’ultimo decennio è stato all’insegna della “grande bellezza”, con l’estetica che è stato sinonimo di trionfo soltanto nel secondo anno di Spalletti. Gli inventori della “cazzimma” ne hanno avuta poca di recente, dal punto di vista calcistico: Conte sta cambiando l’approccio, in campo il Napoli aggredisce, soffre, lotta, riparte.

Inoltre non è più legato al culto del 4-3-3, anche se con il tempo la squadra potrebbe arrivare a giocare in quel modo per mettere in campo contemporaneamente tutti i migliori. Molte delle fortune del Napoli dipenderanno dalla coppia Lukaku-Kvaratskhelia che a Cagliari ha offerto un’anteprima di ciò che può essere: il belga nella sua miglior versione fa compiere un salto di qualità a chi gravita nella sua orbita, lo dice la storia del belga con Lautaro Martinez all’Inter. 

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