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Ancelotti: «Il Real non ha una sola identità di gioco, forse per questo dicono che giochiamo male»

In conferenza: «Il fatto che non abbiamo un’identità chiara può far pensare che quindi non abbiamo un vero tipo gioco. Ritiro? Non ci penso, amo quello che faccio».

Ancelotti: «Il Real non ha una sola identità di gioco, forse per questo dicono che giochiamo male»
Mg Londra (Inghilterra) 01/06/2024 - finale Champions League / Borussia Dortmund-Real Madrid / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Carlo Ancelotti

Carlo Ancelotti, tecnico del Real Madrid, in conferenza stampa alla vigilia del match di Liga contro l’Alaves.

Ancelotti: «Il Real Madrid non ha una sola identità di gioco»

Come sta Bellingham?

«La spalla è la stessa dell’anno scorso. Ha recuperato, ma deve proteggersi per stare più sicuro. Può giocare e giocherà».

Dei 18 gol fatti finora, 17 sono stati realizzati nel secondo tempo…

«Ne abbiamo parlato prima della partita contro l’Espanyol. Abbiamo dovuto mettere più intensità, le squadre spesso nel secondo tempo sono più stanche e si trovano più spazi».

Come è possibile che una squadra che “gioca così male” non perda da 38 giornate?

«Non posso spiegartelo io… per me non giochiamo male. La cosa più sorprendente è che il Real Madrid, in questi anni, non ha avuto una sola identità. Il fatto che non abbiamo un’identità chiara può far pensare che quindi non abbiamo un vero tipo di gioco. Ed è vero. Ne abbiamo molti.»

Sai già quando ti ritirerai?

Ancelotti: «Non so nulla, vivo giorno per giorno. Mi piace fare questo lavoro e la mia stanchezza non è paragonabile a quella dei giocatori. Posso essere stanco mentalmente, c’è pressione e responsabilità, ma amo far questo. Per ora, non ho una data di scadenza. Mi piacerebbe continuare per molti anni».

Quanti altri infortuni ci vogliono perché qualcuno faccia qualcosa?

«Sono molto dispiaciuto che giocatori importanti come Ter Stegen [ieri ha subito la rottura del tendine rotuleo], uno dei migliori portieri del mondo, siano infortunati. Spero che possa recuperare presto. Al momento non possiamo fare molto, perché come ho detto nulla cambierà in questa stagione, ma possiamo fare una riflessione. Il mondo del calcio dovrebbe farlo».

Come gestisci una situazione come quella di Endrick? Potrebbe essere scontento del poco minutaggio…

Ancelotti: «Ho parlato con lui, come con tutti i giocatori. Gli chiedo di essere paziente, si allena e vive ogni giorno con i migliori attaccanti del mondo. Capisce che al momento possano esserci altri nelle gerarchie prima di lui, ma sta scalando posizioni».

Che importanza attribuisci ai record come il maggior numero di partite senza perdere?

«Significa avere successo, perché i pareggi spesso aiutano molto. Penso che nel calcio, se non puoi vincere, quello che non devi fare è perdere. Un pareggio dà una sensazione migliore di una sconfitta. In questo inizio di stagione ci è voluto un po’ per trovare solidità, ma la troveremo, perché l’atteggiamento mentale dei calciatori è molto buono».

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