Ora è a meno sette. Torna giudizioso e approfitta dell’errore di Martin entrato troppo presto ai box per la pioggia. Inutilmente rischioso il duello con Marquez
Bagnaia guida col cervello, lascia vincere Marquez e recupera diciannove punti su Martin.
Le notizie sono due. Quella di giornata è che Marquez ha vinto a Misano, davanti a Pecco Bagnaia e Bastianini. Il Gran Premio è girato con un po’ di pioggia.
Ma la notizia più importante è che a causa della pioggia, Jorge Martin ha preferito tornare ai box per cambiare le gomme e mal gliene incolse. Ha poi smesso di piovere. È dovuto tornare ai box una seconda volta. Ha accumulato un ritardo incolmabile ed è finito quindicesimo e ha racimolato un solo punto in classifica.
A quel punto Bagnaia ha giustamente pensato al Mondiale. Sarebbe stato autolesionistico mettersi a sfidare Marquez per il primo posto di giornata e perdere la chance di guadagnare diciannove punti su Martin e tornare a meno sette.
Una scelta che i centauri doc probabilmente non hanno apprezzato ma le annate sono lunghe. La settimana scorsa Pecco non ha avuto giudizio in quel sorpasso sul fratello di Marquez che gli è costato la caduta e sarebbe potuto costargli un infortunio molto grave.
Bagnaia è tornato il pilota intelligente che abbiamo imparato a conoscere e ad apprezzare. Ha un po’ rallentato e ha lasciato a Marquez la gloria di giornata. Aveva cominciato il weekend con dolori al collo, alla schiena e alla spalla.
Il motomondiale oggi è più aperto che mai.
Le dichiarazioni di Bagnaia a fine gara: «Oggi è andata meglio di ieri. Ieri potevo vincere e non ci sono riuscito. Oggi invece Marc era troppo in forma per poterci provare, la prossima volta di essere in altre condizioni fisiche sarebbe diverse. Senza la pioggia sarebbe stato diverso, di positivo c’è che abbiamo recuperato quasi venti punti».
Marquez ha dedicato la vittoria alla famiglia Gresini.
Bagnaia è sempre più affilato e aggressivo, eredita la faida tra Marquez e Rossi (El Paìs)
“La storia della MotoGP dimostra che nulla scompare come per magia”, scrive El Paìs tornando sullo scontro (a distanza, per ora) tra Marquez e Bagnaia, di sponda sul fratello. Perchè tra le righe c’è il passato ingombrantissimo: Valentino Rossi. El Paìs rende onore a Bagnaia per aver chiesto scusa ad Alex Marquez per le accuse dopo la caduta di domenica (“non è una cosa comune tra i grandi campioni”), ma non può negare “il clima tossico che si è generato dentro e fuori dal paddock”, e che in Italia è un po’ sottaciuto in vista del prossimo anno, quando i due, Marquez e Bagnaia saranno entrambi in Ducati.
Per il giornale spagnolo ci sono “tutti gli ingredienti necessari per alimentare la polemica. L’allievo dell’accademia di Valentino Rossi che se la prende col fratello della sua grande nemesi”. E’ la faida aperta dal calcio in Malesia nel 2015, il grande duello che El Paìs definisce “il Barça-Madrid delle due ruote”. Marc Marquez stesso si riferisce a quello: “Quello che succede è che la gente vede il cognome Márquez e mescola tutto. Ho avuto molti problemi, ma ho vinto da solo. Essere accusato della regola del tre non mi sembra giusto”.
El Paìs scrive che Rossi ha un suo esercito, composto da Bagnaia, Bezzecchi, Marini, Morbidelli e compagni. “Nessuno dei piloti dell’accademia VR46 s’è sognato di spezzare una lancia in favore del pilota Gresini. È un atteggiamento che definisce molto bene il radicato conflitto tra le due più grandi leggende del motociclismo del 21° secolo: o stai con l’uno, o stai con l’altro. Senza grigi in mezzo. Nonostante sia un argomento tabù nel paddock, nessuno dimentica il ricordo di quello sfortunato 25 ottobre 2015, di cui si avvicina sempre più il decennale”.
Il problema è, appunto, che “l’anno prossimo Marc Márquez e Pecco Bagnaia saranno compagni di squadra nel team ufficiale Ducati, una situazione che lascia tutti un po’ perplessi. I protagonisti dicono che non ci saranno problemi, ma non è stata questa la tendenza nei box dell’otto volte iridato di Cervera, un vero specialista della guerra psicologica, la stessa che il tre volte iridato torinese ha respinto più di un’occasione. L’italiano sta affinando la sua lingua. Anche il suo atteggiamento dentro e fuori dalla pista, in questa stagione, è notevolmente più aggressivo rispetto al passato”.