Alla Gazzetta: «Ora tutto quello che scrivo viene amplificato. Mi aspetterei dei complimenti per le vittorie prima di essere virale».
Thomas Ceccon, vincitore dell’oro nel dorso alle Olimpiadi di Parigi 2024, racconta la sua esperienza nel villaggio olimpico e parla delle sue passioni oltre il nuoto.
Ceccon: «Ora sono popolare sui social,mi chiedono una foto, ma non mi ringraziano per i successi»
Da quel pisolino nel parco del Villaggio diventato virale, ormai è più difficile per lei navigare sui social che nuotare?
«Volevo fare un po’ la vittima del caldo ma la verità è che moltissimi mi seguono perché sono diventato popolare sui social. A me non dà fastidio, ma in giro mi chiedono la foto solo perché mi vedono sui social, senza dirmi neanche grazie, e non per il percorso fatto per vincere l’oro olimpico. Io sono un atleta abbastanza bravo, non mi dà fastidio, mi aspetterei i complimenti, prima di essere virale».
È stato costretto a postare “non sessualizzatemi”: non vuole essere definito sex symbol…
«Ora devo stare attento a ciò che scrivo, non è più come quando ero ragazzino un po’ matto. Le priorità sono cambiate, qualsiasi cosa dica è amplificata, ora i social sono qualcosa di diverso per me. Resto un ragazzo semplice, lo stesso di otto anni fa: amo nuotare e poi mi piaccio così, col mio carattere. Un ragazzo che vuole sempre migliorarsi».
Tra la moda e la moto dove si è divertito di più?
«Forse più tra le moto. La moda è divertente, sono andato alle sfilate per cambiare e uscire dalla monotonia, e quando mi vestono così elegante è bello fare altro. Alle moto potrei appassionarmi, è un altro tipo di emozione, quasi come fare una gara. E non avevo mai sventolato la bandiera a scacchi come a Misano domenica. Avevo un po’ d’ansia. Non vado matto per fare qualsiasi cosa in generale, ci sono eventi carini come la moda, la tv, qualcosa si muove ma non è il mio mondo. Io vado in acqua e basta: non mi ero mai fermato un mese, al massimo una settimana. Adesso per queste distrazioni la voglia di faticare è pochissima ma fatemi tornare in acqua: è la cosa che mi piace di più».
Ha chiesto consigli su cosa si prova dopo aver vinto tutto?
«Paltrinieri mi ha detto che dopo l’oro di Rio si sentiva un po’ appagato. I 100 dorso li ho completati: campione olimpico, mondiale, europeo, record del mondo. Qual è il prossimo step? Ne parlo anche con Martinenghi: cosa sarà di noi a questo punto? Voglio provare a diventare l’italiano più medagliato [Greg è a 5, Thomas a 4]».
Perché ha deciso di sparire per un po’ ad inizio 2025?
«È un’esperienza che volevo fare da tempo, è il momento giusto. E poi non ho mai lavorato in un gruppo, in cui sono uno dei tanti».
Il prossimo Ceccon sarà competitivo in tante specialità?
«Vado in Australia per cercare di captare più informazioni possibili, migliorare l’inglese, sfruttare il caldo e provare a fare qualcosa di diverso dopo 12 anni. Era un’opzione: ma in futuro penso pure agli Stati Uniti. Mi sono sempre chiesto cosa fanno gli altri per vincere. Alcuni pubblicano gli allenamenti, io dico: si cresce anche cambiando. Poi non è detto che migliori, vorrei provare a fare sessioni con qualche chilometro in più, da 5 a 6 e mezzo, anziché a forte intensità. Il quadriennio è lungo, cerco idee e mi preparo per i Mondiali 2025 di Singapore».
Ha chiuso in cassaforte l’oro olimpico di Parigi…
«Quella medaglia non si tocca, le altre olimpiche del 2021 si sono un po’ rovinate. Certo, se la tengo in banca non la posso vedere tutti i giorni ed è brutto».