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Ceccon racconta il vuoto che si vive dopo una grande vittoria: «È la parte oscura, nessuno ne parla»

A Relevo: «È un momento difficile. Credo di essere stato bravo in tutti gli sport. Mi piacciono, tranne uno: odio il calcio»

Ceccon racconta il vuoto che si vive dopo una grande vittoria: «È la parte oscura, nessuno ne parla»
Parigi (Francia) 29/07/2024 - Olimpiadi Parigi 2024 / nuoto / foto Panoramic/Image Sport nella foto: Tomss Ceccon ONLY ITALY

Ceccon, oro olimpico nei 100 metri dorso, ha rilasciato una breve intervista a Relevo, dove ha raccontato che da piccolo ha giocato a tennis.

«Mio padre ama il nuoto e ama tutti i tipi di sport. Quando avevo tre anni, mi portò in piscina con mio fratello. Mi piaceva l’acqua. A sette o otto anni ho iniziato a giocare a tennis…. E quattro anni dopo ho dovuto scegliere uno sport».

Ceccon è stato da sempre bravo in più sport:

«Ero un buon tennista. Ero alto, ero anche bravo nell’atletica, anzi credo di essere stato bravo in tutti gli sport. Ho frequentato una scuola media vicino a Vicenza e alla fine ho deciso di dedicarmi al nuoto. Credo di aver fatto bene».

Quasi tutti gli sport. Ceccon precisa:

«Odio il calcio. Mi piace guardare il tennis, il basket… ma non il calcio».

Ceccon su Phelps

Michael Phelps è la sua ispirazione.

«Era il migliore, tecnicamente dominava tutto. L’ho incontrato ai Mondiali di Fukuoka, è venuto alla camera di partenza, ma io sono timido e mi sono limitato a salutarlo, non gli ho detto che era il mio idolo».

Ceccon è un campione olimpico e capisce che ora arriva un momento cruciale nella sua carriera, il vuoto che si sente dopo aver realizzato un sogno in uno sport.

«Nel 2022 ho vissuto qualcosa di simile, ma non è paragonabile. Se non vinci nulla, non ti succede…. Ma quando lo fai. È la parte più oscura, nessuno ne parla, è un momento difficile», spiega.

Poi sul nuoto in Italia:

«Prima avevamo nuotatori iconici, adesso abbiamo grandi atleti in tutte le gare. Ci sono tante convenzioni con gli allenatori, ci insegnano come allenarci, la parte in palestra … E siamo una generazione che ha vinto medaglie negli juniores. Le nuove generazioni faranno fatica».

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