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Conte altro che integralista, non come Garcia che fu travolto dalla sua presunzione (Gazzetta)

Si sta rivelando il più elastico dei tecnici. Pensava da tempo di passare alla difesa a quattro. Politano e McTominay sparigliano

Conte altro che integralista, non come Garcia che fu travolto dalla sua presunzione (Gazzetta)
Mg Verona 21/10/2023 - campionato di calcio serie A / Hellas Verona-Napoli / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Rudi Garcia

Conte altro che integralista, non come Garcia che fu travolto dalla sua presunzione (Gazzetta)

Scrive la Gazzetta dello Sport con Fabio Licari:

Nel primato del Napoli c’è sicuramente la variabile Conte, mai arrivato sotto il secondo posto in Italia nelle cinque stagioni con
Juve e Inter. L’integralista Conte, il talebano Conte, quello che schierava soltanto il 4-2-4 (prima di arrivare in bianconero) e poi solo il 3-5-2 (con la variante inglese del 3-4-2-1). Conte invece è il più elastico dei tecnici e sta ridisegnando il Napoli, ma non all’improvviso. Come aveva confessato a febbraio al Telegraph, in tempi non sospetti, gli frullava già in testa l’idea di tornare a quattro. L’ha fatto ambientandosi nel sistema Napoli assieme ai suoi giocatori. Senza commettere l’errore di Garcia che voleva distinguersi da Spalletti per non essere schiacciato dalla sua ombra, finendo per essere travolto dalla propria presunzione.

La trasformazione di Conte ha due chiavi: una è McTominay, e si sapeva, simbolicamente il Vidal che nella Juve costrinse il tecnico ad abbandonare la mediana a due. L’altra è il Politano di ieri. Con questi due a sparigliare qualsiasi disegno tattico, il Napoli è andato avanti con il 4-2-4 e s’è difeso con una specie di 5-4-1. Sembra difficile da crederci. Ma così è, se vi pare. 

Conte: «Lo scudetto? Sento parlare chi non ha esperienza. Io ne ho e sto con i piedi per terra»

Il tecnico del Napoli, Antonio Conte, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Dazn al termine della sfida vinta contro il Monza

Quando Lukaku può tornare quello dell’Inter?

«L’importante è che Lukaku partecipi attivamente alla partita, che contribuisca in maniera importante al raggiungimento dell’obiettivo finale. Poi sicuramente lui sta lavorando e stiamo cercando di fargli fare dei carichi superiori rispetto alla media perché è arrivato non in perfette condizioni. È un giocatore che può spostare sempre qualcosa in positivo durante la partita. Oggi ha lavorato tanto per la squadra poi se fa gol è ancora meglio».

Lukaku chiederà di andare in Nazionale stavolta per non allenarsi ancora con te?

«È una fesseria, anche perché le altre squadre si allenano tutte. È una cosa di cui ridere. Il problema è chi non li fa allenare. Io magari li faccio allenare in maniera giusta. Durante la sosta chi rimarrà, sfrutterà anche la sosta per tornare in condizione».

C’è vantaggio nel non giocare le coppe?

«C’è il vantaggio che puoi allenarti per tutta la settimana, lo svantaggio è che hai una rosa non competitiva come le squadre che partecipano alle competizioni europee. Noi cerchiamo di lavorare il giusto, anche per alimentare i sogni affinché si possano avverare. Io però devo guardare la realtà e la realtà dice che siamo molto lontani da fare sogni pindarici, dobbiamo lavorare e crescere. Non sono passati neanche tre mesi, sono andati via giocatori importanti. So che c’è grande aspettativa nei miei confronti perché in passato ho fatto cose importanti, ma lasciamo sognare i tifosi, io devo mantenere i piedi per terra. Noi stiamo partendo da dietro di rincorsa e cercheremo di fare del nostro meglio. Ho un minimo di esperienza per dire che dobbiamo stare con i piedi per terra, a volte sento parlare persone che non hanno alcuna esperienza».

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