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Conte: «Quando arrivai all’Inter, Appiano Gentile era un disastro. Oggi è un fiore all’occhiello»

In conferenza: «Abbiamo lavorato tanto. Conosco l’importanza di avere un centro sportivo, l’ho visto in Inghilterra»

Conte: «Quando arrivai all’Inter, Appiano Gentile era un disastro. Oggi è un fiore all’occhiello»
Db Milano 12/05/2021 - campionato di calcio serie A / Inter-Roma / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Antonio Conte

Conte: «Quando arrivai all’Inter, Appiano Gentile era un disastro. Oggi è un fiore all’occhiello»

«Già faccio parte di questa storia, anche se solo da cento giorni. Mio lavoro è appena iniziato. Sempre più difficile trovare famiglie, famiglie italiane, che si impegnino in questa maniera per una squadra e una piazza importante come Napoli. Va riconosciuto grande merito per il percorso che ha fatto, dalla Serie C a livelli importanti. Anche la sua commozione nel parlare di questi venti anni fa capire quando la sua famiglia si è impegnata con Napoli, i napoletani e per la Società Calcio Napoli. Ha parlato di continuare crescita non solo in campo ma anche extra campo. Ho lavorato in Inghilterra, so l’importanza che riveste un centro sportivo, far respirare a tutti la stessa area, la stessa mentalità. Ricordo all’Inter, quando sono arrivato ad Appiano Gentile, era un disastro. Abbiamo lavorato tanto, oggi è un fiore all’occhiello. Penso che il Napoli abbia raggiunto livello importante».

Conte e qualche altra risposta in conferenza

Dopo il Cagliari c’è la Juventus

«Parliamo prima di non essere provinciali, la prossima è tra virgolette la più importante. È da più di un anno e mezzo che no vinciamo tre partite consecutive, focus sul Cagliari. Dopo vediamo chi c’è in calendario. Dobbiamo avere i paraocchi, avere il nostro percorso».

Neres

«Dipende dai giocatori, non da me. da quello che dimostrano negli allenamenti, la volontà che hanno per mettermi in discussione. Vale per tutti. Non ci sono inamovibili in squadra, devono dare il massimo e mettermi in difficoltà. David ha fatto due spezzoni di partita, ha dato un grosso contributo. Mi aspetto da lui e soprattutto dai nuovi, entrare nella nostra idea, sapere che c’è una fase offensiva ma anche una difensiva. È importante, noi dobbiamo avere equilibrio».

A Cagliari partita sporca
«È importante sporcarsi le mani, ci sono partite dove tutto fila liscio e dove devi sporcarti le mani, devi pareggiare quantomeno la cattiveria agonistica, l’intensità, la voglia di fare risultato, pensare di esser troppo belli spesso e volentieri quando ci sono le difficoltà devi essere meno bello, ripiegamento, contrasto, raddoppio, non perdere duelli, devi essere sul pezzo. L’anno scorso abbiamo subito 48 gol, è dipeso dal fatto che le mani non ce le siamo sporcate. Gruppo di ragazzi intelligenti e disponibili».

Il 4-3-3

«Parto da un presupposto: non si può pensare che vai in un club e vedi come hanno giocato negli anni. Bisogna vedere i giocatori che hai. Prima era impossibile adottare altre soluzioni. Oggi si aprono nuovi orizzonti, nuove disponibilità. Sui sistemi di gioco c’è da lavorare sia in fase offensiva sia difensiva. Anche col nostro sistema posto importanti basi eventualmente anche per fare aggiustamenti che potrebbero venire in corso d’opera. Dovessimo fare cambiamenti, sarebbe per trovare abito migliore, non per mode, antiche tradizioni, storia».

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