Ottimo e solido Berrettini nel primo incontro. Poi, Arnaldi gioca male ma non molla e vince nonostante i crampi.
Coppa Davis di sudore e sofferenza: Arnaldi vince in tre ore e 40 minuti e l’Italia batte 2-0 il Brasile
L’Italia parte bene in Coppa Davis, ma che sofferenza. Berrettini fa Berrettini ma Arnaldi soffre molto più del previsto e vince solo al tie-break del terzo set contro il brasiliano Monteiro buon giocatore dall’ottimo dritto (circa 76 del ranking). Nonostante l’assenza di Sinner e Musetti, contro il Brasile finisce 2-0. Si deve ancora giocare il doppio con Bolelli-Vavassori.
Inizia Berrettini contra Fonseca, la giovane speranza brasiliana battuta 6-1, 7-6. Il romano sembra in ottima condizione, tiene bene sugli scambi veloci e lunghi, recupera la posizione e raramente Fonseca lo coglie di sorpresa.
Nel secondo match Arnaldi stava procedendo sul velluto: 7-5 e 5-3. Poi, però, l’azzurro è peggiorato. Non che avesse mai giocato bene. Alla fine saranno 52 gli errori gratuiti. Ha perso il tie break del secondo set e ha vinto quello del terzo. Una vittoria di testa nonostante i crampi che lo hanno aggredito al termine di un match che è durato tre ore e 40 minuti
Coppa Davis, Berrettini: «L’obiettivo è difendere il titolo»
Matteo Berrettini tornerà quest’anno in Coppa Davis dopo l’ultima partecipazione nel 2022. Ha parlato a Sky Sport del torneo e del collega Jannik Sinner.
«Ho lavorato tantissimo per tornare a giocare la Davis. Abbiamo la squadra con maggiore talento, la scelta del capitano Volandri è complessa. Spero e penso di aver meritato la chiamata. Jannik è il leader di questo movimento, quando partecipa a un torneo è sempre il favorito. Tutti noi cerchiamo di seguirlo, da Musetti fino a Cobolli. È bello, emozionante e stimolante. Grazie a loro sono qui di nuovo perché quello che ho vissuto lo scorso anno mi ha dato l’energia per tornare».
Sul match affrontato contro l’altoatesino a Wimbledon poche settimane fa:
«A Wimbledon è stata una partita speciale perché ho sentito di essere di nuovo a quel livello, qualcosa che mi ero chiesto nei mesi difficili. Quella partita mi ha dato una grande spinta, dopo ho vinto due tornei. Vedere Jannik così in alto sorprende fino a un certo punto, la sua strada è sempre stata chiara. Adesso è il più forte di tutti. A Jannik ruberei la dedizione al lavoro e la capacità di voler migliorare sempre. È arrivato giovanissimo nell’élite del tennis e non si è mai fermato. Ascoltandolo è sempre orientato al futuro, questa è una capacità che hanno i grandissimi. Sto cercando di fare lo stesso, trovando stimoli importanti e la gioia nel migliorare».
L’obiettivo per la Coppa Davis, vinta lo scorso anno dall’Italia:
«L’obiettivo è difendere il titolo, ma dobbiamo pensare un match alla volta. La Coppa Davis è una competizione lunga e possono accadere tante cose. Siamo tra le squadre favorite, soprattutto con questo format. Non dimentichiamoci che lo scorso anno siamo partiti con uno 0-3 contro il Canada, poi siamo arrivati alla vittoria. Bisogna partire con calma, poi con la forza del nostro tennis possiamo arrivare in fondo».