Il Napolista è in grado di decriptare le risposte confezionate con l’Intelligenza Artificiale che fa le conferenze al posto del tecnico della Juve
Ad un certo punto, a Thiago Motta hanno fatto una domanda sulle “emozioni”. Gli hanno chiesto che emozioni prova per l’esordio in Champions. Motta s’è piantato in conferenza stampa come un cervo accecato dai fari di un suv. Le pupille hanno preso ad avvilupparsi come le rotelline di Dazn quando lo streaming andava in palla. “Emozioni? Cosa. Essere. Emozioni?”. Essendo l’ultimo modello di Thiago Motta – quello aggiornato coi chip della Continassa, mica le cinesate che gli impiantavano a Bologna – non è andato in tilt, non ha sfiammato dalle narici, non ha preso fuoco. Ha ripreso il controllo della mono-espressione sintetica ed ha superato brillantemente il test: “Grande orgoglio di iniziare questa competizione. Poi giochiamo in casa contro una buona squadra. Non vedo l’ora di iniziare la partita. Vogliamo fare una grande prestazione per portare il risultato dalla nostra parte”.
Ma noi le risposte prefabbricate dell’Intelligenza Artificiale non ce le beviamo. Il Napolista è riuscito a decriptare il messaggio nascosto, a tradurre il Thiagomottese in italiano corrente. Ed ecco quindi la versione in prosa della conferenza pre-Champions dell’allenatore della Juventus, per chi ha fame di verità.
Domanda: Domani ci saranno 12 esordienti? Con l’Empoli avete perso molti duelli individuali?
Risposta: «Nel calcio conta tutto, l’esperienza, entusiasmo e voglia. Ad Empoli abbiamo fatto una buona prestazione senza ottenere il risultato che volevamo. Ora capitolo chiuso».
Traduzione: “Faccio giocare due Primavera e uno che non so come si chiama dai Giovanissimi, perché sono troppo un fico. Douglas Luiz è affaticato, ieri gli ho fatto imbiancare i bagni della dependance”.
D: Che ne pensa della nuova Champions?
R: «Il formato di prima mi piaceva tantissimo, ma anche questo qua. Affronteremo tante squadre diverse. Per il campionato non credo incida molto. Noi stiamo pensando solo alla partita di domani».
T: “Beato Conte che non fa le coppe, sono bravi tutti così. Dusan sabato scorso parlava ai difensori dell’Empoli in olandese. Ha chiesto a Ismajli dove si mangia la migliore pasta a Eindhoven”.
D: Come si affronta il Psv?
R: «Importante è avere il rispetto per tutte le avversarie che abbiamo affrontato. Dobbiamo pensare a noi e su quello che dobbiamo fare in campo».
T: “Non ne ho la più pallida idea. Volevo vedere qualche cassetta delle loro partite ma ho lasciato il videoregistratore a Bologna. E in ogni caso dovevo finire la terza stagione di The Bear. Quindi, niente: facciamo 3.000 passaggi così dopo possiamo vantare il possesso palla pure se perdiamo. L’a-c-b. Ci ho scritto anche la tesina per Coverciano“
D: Il pareggio con questo formato varrà ancora meno?
R: «Può essere, chi lo sa. Importante è iniziare bene domani. Bisognerà fare una bella prestazione per fare il risultato domani».
T: “Ho controllato, il pareggio vale uno. La vittoria tre. Se non sapete le cose non fatele ste domande. Ma che giornalisti siete?!”
D: Cosa vi aspettate da Koopmeiners?
R: «Ci aspettiamo tutto quello che ci aspettiamo dal resto della squadra. Se domani giocherà farà una grande prestazione. Insieme ai suoi compagni può fare grandi cose».
T: “Che mi offra almeno una cena di pesce. Il suo vero ruolo è capro espiatorio. L’ho rubato a Gasperini apposta: se giochiamo male, è lui che non rende, e non è colpa mia. Perché ve l’ho già detto che sono uno strafico?”
D: Come sta Vlahovic?
R: «Sta bene. Ha fatto gol, continuerà a farne e ne sono sicuro, l’importante è che continui con lo spirito che ha ora di aiutare la squadra».
T: “Molto bene, grazie. E lei? La sua famiglia?”
D: La Juventus ha la pressione perché non vince la Champions dal 96?
R: «Noi siamo focalizzati sulla partita di domani e il resto conta poco. Domani vogliamo fare il nostro gioco e portare il risultato dalla nostra parte».
T: “Nel 1996 io non c’ero, avevo judo. Quindi non so/non rispondo. La mia pressione è ottima, mangio bene e faccio sport. Peraltro i completi neri che mi ha dato Giuntoli mi stanno da dio“.
D: Può servire l’esperienza di Danilo?
R: «Danilo sta bene, l’importante è continuare con questa determinazione ad allenarsi bene, non solo lui, vale anche per gli altri».
T: “Danilo col cazzo che vede più il campo. Quando ho illustrato alla squadra le mie idee tattiche non si è alzato ad applaudire come impone l’etichetta. Ha applaudito da seduto. E io queste cose in un gruppo che mi idolatra non le sopporto. E’ una mancanza di rispetto per me, per i compagni e soprattutto per me. Lo metto con Pinsoglio a sorvegliare il parcheggio”.
Dove può arrivare la Juve in Europa?
D: «Il più in alto possibile ma parte da domani, competere, essere competitivi su ogni pallone, avere idee comuni».
T: “La Juve non lo so. Io ho appuntamento con Pep. Lui esce solo con i migliori. Una volta ha invitato Sarri ma lo stava perculando”
D: Cosa vorrebbe vedere domani per fare il salto di qualità?
R: «Alla fine il calcio è semplice: 11 attaccano e altrettanti difendono. Voglio vedere questo domani».
T: “E pure quell’altra cosa… com’era… ah sì! Serve una vittoria di horto muso… Ganza questa eh?”. (Ride di gusto).