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De Siervo: «Dopo quanto accaduto in Spagna, siamo costretti ad arrivare al riconoscimento facciale»

L’ad della Serie A: «Siamo costretti ad arrivare ad un percorso per cui all’ingresso dello stadio, passando sul tornello il biglietto verrà associato il nominativo, la posizione, al nostro volto»

De Siervo: «Dopo quanto accaduto in Spagna, siamo costretti ad arrivare al riconoscimento facciale»
Db Milano 11/01/2023 - presentazione introduzione fuorigioco semiautomatico S.A.O.T / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Luigi De Siervo

L’amministratore delegato della Serie A De Siervo si è espresso sugli episodi di violenza ultras avvenuti nel derby di Madrid,  tornando a parlare della necessità dell’introduzione un sistema di riconoscimento facciale da utilizzare all’ingresso degli stadi.

Le parole di De Siervo

Queste le sue parole riportate dall‘Ansa:

«Abbiamo visto quello che è successo ieri in Spagna, l’Italia non può di certo ritenersi al di sopra del problema. Siamo costretti ad arrivare ad un percorso per cui all’ingresso dello stadio, passando sul tornello il biglietto verrà associato il nominativo, la posizione, al nostro volto. Queste immagini verranno custodite in un server criptato a disposizione delle forze dell’ordine, non delle squadre di calcio o della Lega. Nel caso in cui si dovessero verificare dei fatti di attenzione da parte delle forze dell’ordine, le immagini verranno recuperare e queste persone daspate».

Atletico Madrid, il sindacato della polizia accusa: «Non ci hanno fatto intervenire allo stadio, sostenendo ultras neonazisti»

Ieri sera il derby di Madrid tra Atletico e Real è stato interrotto per alcuni minuti nel secondo tempo a causa di alcuni lanci di oggetti verso il campo e, in particolare, verso l’ex della partita, ovvero il portiere Courtois. Nel frattempo, il sindacato della polizia Jupol ha accusato l’Atletico Madrid di non aver permesso alla polizia di intervenire sugli spalti del Wanda Metropolitano, anche per fermare alcuni ultras incappucciati con esposti simboli neonazisti.

Il portavoce del sindacato, Ibón Domínguez, nel programma La mirada critica ha dichiarato:

«Alla polizia nazionale non è stato permesso di intervenire perché sono strutture private per un evento privato come La Liga. Questo perché un club lo consente. Il presidente dei Colchoneros, Cerezo, ha autorizzato e sostenuto questo gruppo ultra per molto tempo. La presenza di persone incappucciate sugli spalti, gruppo ultrà neonazista, è una cosa deplorevole e imbarazzante. Quanto accaduto ieri è responsabilità del club, perché la loro è una struttura privata».

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