La Juventus batte il Genoa 3-0 a Marassi. Primo posto in classifica e ancora zero gol subiti.
Discutere Vlahovic è come discutere il calcio.
La Juventus vince in casa del Genoa per 3-0. Doppietta di Vlahovic nel secondo tempo e nel finale terzo gol di Conceicao (che è entrato bene in partita).
Ci pensa Vlahovic a togliere le castagne dal fuoco a Thiago Motta che sembrava avviato verso un’altra di quelle prestazioni horror che fino all’intervallo non erano suffragate nemmeno dal risultato. Al 45esimo Genoa-Juventus era sullo 0-0. Nessun tiro in porta. Manovra lenta, prevedibile. Insomma tutto quel che fin qui aveva mostrato il nuovo progetto bianconero che tanto piace agli esperti e ai tifosi bianconeri che non sono più bonipertiani.
A differenza di quanto accaduto contro il Napoli, Vlahovic non è stato sostituito all’intervallo. E al rientro in campo ha segnato due gol. Il primo su rigore (ingenuo quanto inutile quanto evidente fallo di mano di De Winter in area) e il secondo da centravanti di razza quale il serbo è. La partita è finita al minuto 55. E da quel momento la Juve ha giocato anche bene. Poi, nel finale, è arrivato anche il terzo.
La squadra di Gilardino è parsa poca roba, anche se quest’anno aveva pareggiato a Marassi contro Inter e Roma. Forse ha inciso la stanchezza per il derby giocato e perso mercoledì sera ai rigori in Coppa Italia. Forse l’assenza del pubblico per la vergognosa guerriglia settimanale. Fatto sta che dopo i gol, la partita non c’è stata. Al punto che Thiago Motta ha fatto entrare in campo Douglas Luiz l’oggetto misterioso della nuova gestione bianconera. Se l’è anche cavata il brasiliano. Certo a ritmi bassi e ad avversari scoraggiati.
Poiché alla fine, ovviamente, siamo tutti risultatisti, in casa Juve ora si godono il primo posto in classifica con 12 punti. Domani solo Napoli (in casa contro il Monza) e Torino (in casa contro la Lazio) potranno scavalcarla e l’Empoli (in casa contro la Fiorentina). potrà affiancarla. Thiago Motta ha conservato anche un altro primato: zero gol subiti, che dopo sei giornate è un dato non indifferente.