Ha raggiunto la finale di Wimbledon dopo l’operazione al ginocchio. Può ancora essere un pericolo, solo non più in tutti i tornei e non più per tutto l’anno
Djokovic è stato eliminato al terzo turno dello Us Open. Quest’anno ha vinto l’oro ai Giochi di Parigi, raggiungendo quell’unico traguardo che ancora gli mancava, ma a livello Atp e slam non ha ancora vinto un torneo. Sono segnali che la carriera del serbo sta giungendo al tramonto?
Se lo chiede The Athletic, che scrive:
“Ventisei giorni dopo aver vinto l’oro olimpico a Parigi, Novak Djokovic ha concluso la sua seconda stagione del Grande Slam meno proficua dal 2009 con una sorprendente sconfitta al terzo turno contro Alexei Popyrin agli Us Open. A pochi mesi dalla fine del calendario tennistico 2024, potrebbe chiudere l’anno senza un titolo a livello di Tour per la prima volta dal 2005, ottenendo al contempo quello che lui stesso definisce «il più grande risultato della sua carriera». Il 24 volte vincitore slam generalmente è soddisfatto solo quando vince tutto. Accontentarsi di qualcosa di meno è sempre stato un anatema per l’uomo che ha dominato il tennis, con una o due interruzioni, dall’inizio del 2011″.
Djokovic, la finale a Wimbledon dopo l’operazione. Può dire ancora la sua
The Athletic continua: “Come spesso accade in questo sport, il tempo è imbattuto. A 37 anni, forse è finalmente arrivato il momento che stava per arrivare. Non si tratta di un brusco declino, né della fine della sua importanza nei tornei del Grande Slam. È solo diventato un giocatore che può ancora raggiungere le vette in alcune occasioni, ma non sempre e non per tutta la stagione.
Tra i giocatori che lo hanno battuto ci sono Alejandro Tabilo, Tomas Machac, Luca Nardi e ora Popyrin. Le sconfitte negli slam contro i suoi due maggiori rivali, Jannik Sinner in Australia e Carlos Alcaraz a Wimbledon, sono state entrambe disperatamente a senso unico. Il fatto che Djokovic abbia raggiunto la finale di Wimbledon solo sei settimane dopo l’intervento chirurgico al menisco del ginocchio destro testimonia che può ancora dire la sua nei Grandi Slam.
Il fatto che Alcaraz lo abbia eliminato così facilmente in quella finale testimonia la sensazione che le sue sconfitte ora, dopo tanto tempo, possono diventare brutte molto rapidamente. È successo contro Popyrin, davanti a 24.000 persone sull’Arthur Ashe“.