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Draper: «Un difetto di Sinner? Se devo dirne uno, forse, è che è troppo carino»

«A un certo punto non mi sono sentito bene nell’ultima ora di gioco ma semplicemente Jannik è stato troppo più forte»

Draper: «Un difetto di Sinner? Se devo dirne uno, forse, è che è troppo carino»
Italy's Jannik Sinner attends a press conference after victory against Russia's Daniil Medvedev in the men's singles final match on day 15 of the Australian Open tennis tournament in Melbourne on January 29, 2024. (Photo by WILLIAM WEST / AFP) / -- IMAGE RESTRICTED TO EDITORIAL USE - STRICTLY NO COMMERCIAL USE --

Jannik Sinner in finale dello Us Open per la prima volta in carriera. In semifinale ha battuto Jack Draper dopo una battaglia in condizioni estreme. Caldo e umidità hanno messo a dura prova i due tennisti, alla fine l’ha spuntata il numero uno del ranking Atp. 7-5, 7-6, 6-2 il punteggio finale dopo tre ore di partita. Alla fine del match, Draper in conferenza stampa ha ammesso che Sinner ha giocato meglio di lui:

«È stata una semifinale molto fisica, non è un caso che per giocare i primi due set sono serviti 2 ore e 15 minuti, è un peccato che nonostante lo sforzo non sia riuscito a portarmene a casa almeno uno dei due ma Jannik ha giocato un tennis di altissimo livello per l’intero match. Quando giochi con il numero uno del mondo devi concretizzare le poche chance che ti lascia per strada e non ce l’ho fatta. Chiaramente a un certo punto della sfida non mi sono sentito bene soprattutto nell’ultima ora di gioco ma Jannik mi ha battuto regolarmente. Semplicemente è stato troppo più forte di me».

Una simpatica battuta dell’inglese ha chiuso la conferenza:

«Un punto debole nel gioco di Sinner? Complicato trovarne uno. Ma se devo dirne uno, forse, è che è troppo carino».

Draper ha vomitato tre volte, Sinner si è fatto male il polso: c’era una volta il tennis sport di buona famiglia

Jack Draper ieri sera non ha dovuto fare i conti solo con i duri colpi di Sinner, ma anche contro la terribile umidità dell’Arthur Ashe. Il tennista britannico ha anche vomitato, e nonostante ciò ha fatto quel che poteva per cercare di fare la sua partita contro il numero 1 al mondo.

Ne parla il Telegraph che scrive:

“Jack Draper non ha vinto un set nella sua semifinale contro il numero 1 del mondo Jannik Sinner, ma si è guadagnato molta ammirazione per il modo in cui ha continuato a lottare, nonostante abbia ripetutamente vomitato in campo.

«Ha avuto un’incredibile concentrazione, visto quello che ha dovuto affrontare», ha detto John McEnroe, mentre Draper continuava a lottare per ogni punto nonostante la nausea. «Uno sforzo ammirevole».

Per Draper non sembrava trattarsi di un problema gastrointestinale preesistente. Piuttosto, aveva difficoltà a gestire l’intensa umidità e l’assenza di aria dell’Arthur Ashe Stadium.

In realtà venerdì non faceva molto caldo a New York, con la colonnina di mercurio che non superava i 26 gradi. Ma il fattore chiave è stato il 65% di umidità e il modo in cui le enormi tribune dell’Ashe – il campo più grande del tennis mondiale – hanno impedito la ventilazione.

Dai primi 15 minuti in poi, Draper sembrava uscito da una sauna. Una delle sue principali difficoltà – oltre a quella di affrontare i colpi da fondo campo di Sinner – consisteva nell’impugnare il manico della sua racchetta zuppo.

Dopo una serie di palleggi particolarmente duri a metà del secondo set, l’arbitra Marijana Veljovic ha fermato la partita per permettere a Draper di cambiarsi le scarpe. Si trattava di un problema di sicurezza, ha detto, perché il sudore che usciva a ogni passo rendeva il campo pericolosamente scivoloso. Il vomito è arrivato nel secondo set, quando entrambi i tennisti hanno chiamato il fisioterapista in campo. Draper ha anche chiesto l’intervento del medico, che gli ha dato un paio di compresse, presumibilmente per la nausea”.

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