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È la stessa Italia del fallimento agli Europei: non è cambiato niente, le solite facce (Libero)

Spalletti è ancora al suo posto, il ruolo di Buffon diventa ancor più rilevante, il presidente Gravina. Anche i convocati sono gli stessi

È la stessa Italia del fallimento agli Europei: non è cambiato niente, le solite facce (Libero)
Db Berlino (Germania) 29/06/2024 - Euro 2024 / Svizzera-Italia / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Luciano Spalletti

Libero critico su Spalletti e la Nazionale. L’Italia che si appresta a giocare le due partite di Nations League non è diversa da quella che ha fallito agli Europei. Tutti i quadri dirigenziali sono al loro posto e anche tra i convocati sono poche le novità.

L’Italia di Spalletti deve costruire, non sperimentare a casaccio

Ecco cosa scrive Libero:

Ebbene sì, da oggi sarà pausa Nazionali. La prima della stagione, la solita poco sensata dopo appena tre giornate di campionato. Sarà dedicata alla Nations League che può sembrare inutile e invece conta parecchio ai fini dell’iscrizione ai prossimi Mondiali, specialmente per le squadre abituate a fallire i gironi di qualificazione, come quella italiana. Servirebbe arrivare tra le prime quattro, quindi superare il girone con Francia, Israele e Belgio: fattibile, se l’Italia non è quella vista agli Europei. Appuntiamolo giusto per approcciare nel modo corretto a questa settimana: più che sperimentare a casaccio bisogna iniziare a costruire. Ovvero: fissare un’idea e perseguirla, non provarne dieci sperando che una sia buona.

Per la cronaca, l’Italia che tra ieri e stamattina si raduna a Coverciano è la stessa del fallimento agli Europei. I volti non sono cambiati. Spalletti è ancora al suo posto, il ruolo di Buffon diventa ancor più rilevante, il presidente Gravina resta al comando in attesa di capire cosa ne sarà delle elezioni. Se chiedere le dimissioni era troppo, anche solo per dare un segnale sarebbe stato il caso di inserire una novità, di muovere le acque che sono sembrate stagnanti. Invece niente. Allora ci si aspettava una rivoluzione nei convocati, nei nomi che Spalletti ha deciso di chiamare per ricominciare, o per cominciare il suo vero ciclo, se è vero che nel precedente era subentrato in corsa a Roberto Mancini. Anche qui, le novità sono poche, meno di quelle che i 60 milioni di ct desideravano.

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