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Federer sul caso Sinner: «Capisco la frustrazione di chi si chiede: “È stato trattato come gli altri?»

A Today: «Il fatto che non abbia dovuto fermarsi quando non erano sicuri al 100% di cosa fosse accaduto, questa credo sia la domanda a cui bisogna rispondere»

Federer sul caso Sinner: «Capisco la frustrazione di chi si chiede: “È stato trattato come gli altri?»

Roger Federer ha parlato a Today del caso Sinner, sottolineando che pur confidando nell’innocenza del numero 1 al mondo, non può biasimare chi parla di trattamento non equo.

Queste le parole dell’ex tennista svizzero:

«Questo tipo di notizie non è qualcosa che vogliamo vedere nel nostro sport, indipendentemente dal fatto che abbia fatto qualcosa o meno, o che l’abbia fatto qualsiasi giocatore».

Federer: «Capisco che sia una situazione difficile, è l’incubo di ogni atleta»

«Capisco che sia una situazione difficile. È l’incubo di ogni atleta e squadra ricevere queste accuse e avere questi problemi, perché compiliamo questi moduli tutto il giorno, tutti i giorni. E la cosa vive con te. Ogni mattina, quando ci si sveglia, si pensa: “C’è qualcuno alla porta che sta per farmi un test?” Quindi è davvero difficile».

Federer parla del presunto trattamento non equo tra Sinner e gli altri tennisti:

«Capisco la frustrazione di chi si chiede: “È stato trattato come gli altri?”».

Poi conclude.

«Penso che tutti noi confidiamo nel fatto che Jannik non abbia fatto nulla, ma il fatto che non abbia dovuto fermarsi quando non erano sicuri al 100% di cosa fosse accaduto, questa credo sia la domanda a cui bisogna rispondere. Però è così, dobbiamo fidarci del processo e di chi è coinvolto».

Nadal: «Conosco Sinner e non credo che volesse doparsi. La giustizia è giustizia anche quando non ci piace»

Rafa Nadal, ospite del programma El Hormiguero su Antena 3, ha difeso Jannik Sinner in merito al caso di doping che lo ha coinvolto prima degli Us Open. Durante l’intervista ha appunto preso le difese dell’italiano:

«Ho un pregio o un difetto e cioè che credo nella buona fede delle persone. Conosco Sinner e non credo che volesse doparsi. La giustizia è giustizia e non credo che debba piacerci solo quando si risolve nel modo in cui vogliamo. Credo negli organi che devono prendere decisioni e prenderle in base a ciò che ritengono giusto. Confido che se non lo hanno sanzionato ulteriormente, è perché lo hanno già fatto coloro che hanno il dovere di giudicare questi casi. È chiaro che quello che c’era non era punibile, l’opinione di tutti è rispettabile e la mia è questa».

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