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Fonseca: «Quando si parla di squadre italiane si parla sempre di difesa. Noi vogliamo essere diversi»

In conferenza: «Domani difenderemo perchè affrontiamo una squadra forte, ma quando abbiamo la palla faremo le nostre cose. Morata è in dubbio»

Fonseca: «Quando si parla di squadre italiane si parla sempre di difesa. Noi vogliamo essere diversi»
AC Milan's Portuguese coach Paulo Fonseca reacts during the Italian Serie A football match between AC Milan and Lecce at San Siro stadium in Milan, on September 27, 2024. (Photo by Gabriel BOUYS / AFP)

Fonseca presenta in conferenza stampa la partita di Champions tra il Bayer Leverkusen e il Milan.

Come sta Morata?

«Ha fatto un grosso sforzo per giocare l’ultima partita. È in dubbio e lo gestiremo. Vediamo come starà domani, non vogliamo correre rischi».

Sulla partita con il Leverkusen:

«Io ho sempre fiducia, ma so che le partite di Champions sono diverse. Oggi ho sentito Xabi Alonso e le parole sulle squadre italiane in Europa sono sempre le stesse, difesa, organizzazione e contropiede. Noi vogliamo essere qualcosa di diverso. Domani difenderemo perchè affrontiamo una squadra forte, ma quando abbiamo la palla faremo le nostre cose. Sono molto curioso di vedere la mia squadra in un contesto diverso».

Fonseca sulla finale di Europa League dell’Atalanta

Sulla partita che l’Atalanta ha giocato contro il Leverkusen:

«Ho guardato quella partita, la dimostrazione di quanto la Serie A sia difficile perché loro non erano abituati a una marcatura uomo su uomo, sono una squadra a cui piace attaccare e muoversi nello spazio. Noi siamo una squadra diversa, non marchiamo uomo su uomo. Non sarà la stessa partita della finale, perché non posso cambiare idea per una partita e dire ai miei giocatori il contrario di ciò che faccio di solito».

Cosa avete sbagliato col Liverpool?

«Contro queste squadre non puoi permetterti errori difensivi. Inoltre dobbiamo essere più precisi e cinici negli ultimi metri».

Il suo nuovo modulo come lo etichetta? 4-4-2, 4-2-3-1 o 4-2-fantasia?

«Non sono ancora convinto che sia un 4-4-2. Con Morata e Abraham siamo più offensivi, ma anche migliori difensivamente perché loro aiutano molto senza palla».

Ha detto che per lei ci sono cinque capitani. Questa rotazione continuerà? L’ha mai fatta prima nella sua carriera?

«Nel Milan voglio rispettare il fatto che i giocatori con più partite siano i capitani, ma voglio una leadership condivisa. Per questo preferisco che la responsabilità sia di più giocatori, domani sarà diverso rispetto all’ultima partita».

 

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