La mezz’ala dell’Inter è il miglior marcatore dell’era Spalletti, 6 gol per lui; in Nations League, già due volte a segno. I centravanti sono fermi a massimo 2 reti.
Da quando Luciano Spalletti ha preso la panchina dell’Italia si sono alternati ben sedici marcatori diversi. Ma il bomber non è un centravanti, bensì Davide Frattesi. Se l’Inghilterra si affida a Harry Kane, o l’Argentina a Lautaro Martinez, gli Azzurri contano sulla mezz’ala dell’Inter per segnare.
Questo spiega sicuramente la difficoltà della Nazionale negli ultimi anni, ovvero quella di trovare una punta capace di buttare il pallone in porta ogni volta che entra in area di rigore.
Frattesi bomber dell’Italia nell’era Spalletti
A un solo gol si trovano: Federico Dimarco, Alessandro Bastoni, Lorenzo Pellegrini, Gianluca Scamacca, Matteo Darmian, Mattia Zaccagni, Moise Kean, Giacomo Bonaventura, Stephan El Shaarawy e Ciro Immobile.
Due reti segnate invece per Giacomo Raspadori, Nicolò Barella, Mateo Retegui, Federico Chiesa e Domenico Berardi.
Davide Frattesi è a quota 6 gol. Sicuramente uno dei calciatori che ha fatto meglio nell’era Spalletti e che mette in luce un fattore da non sottovalutare: che anche il centrocampo può essere prolifico e può tentare di colmare i “vuoti” lasciati dagli attaccanti.
Suoi 2 gol su 5 segnati nelle ultime due partite di Nations League contro Francia e Israele.
Il ct si è convertito al gioco semplice e casareccio (CorSera)
L’Italia all’italiana. Corta, solida, energica. La testa collegata alle gambe per quasi cento minuti. Dal niente dell’Olympiastadion al quasi tutto della notte francese in 68 giorni. L’allenatore ha fatto un passo indietro (anche due o tre), calpestando le proprie convinzioni, per farne uno deciso in avanti. Un calcio più semplice, ma non banale e in linea con la nostra storia. Lo scollamento tra il c.t., sotto gli occhi di tutti, poteva diventare un ostacolo insormontabile e invece il rapporto sembra essersi normalizzato. Frattesi, dopo aver segnato il gol del sorpasso, è corso in panchina a abbracciare Luciano. Il segnale di una ritrovata sintonia.