Al Corsera: «C’è il risultato, ma anche il modo con il quale ci si arriva. Bisogna partire dalle prestazioni, sta qui la differenza. Di Allegri non parlo»
Giuntoli: «Alla Juve vincere non è la sola cosa che conta, è la più importante. Va tenuto equilibrio finanziario»
Cristiano Giuntoli, direttore sportivo della Juventus, intervistato dal Corriere della Sera a firma Monica Scozzafava e Massimiliano Nerozzi.
Ricorda il papà juventino.
Papà Tiziano, che non c’è più ma che c’è sempre: «Era un tifoso fanatico — sorride Cristiano Giuntoli, prima di sollevarsi gli occhiali e stropicciarsi gli occhi — quando avevo otto anni mi portava alle partite, a prendere ombrellate. Certo che ho pensato a lui, quando sono arrivato qui, ci penso e mi commuovo»
Poi dice:
«La Juve è un punto d’arrivo, il massimo».
Cristiano Giuntoli, la Juve ha il bilancio in rosso ma ha fatto uno shopping di lusso: qual è il trucco?
«Non c’è. Bisogna solo fare i conti, e tener presente la prospettiva di cinque anni. Prima potevi avere un giocatore, faccio un esempio, che guadagnava tredici milioni di euro lordi, ora ne hai uno che hai pagato 10 milioni ma che di stipendio pesa meno di un quinto: alla fine, tra ingaggio e ammortamento, risparmi oltre 30 milioni di euro. E così via, per tante operazioni fatte quest’anno».
Morale?
«Non c’è nessun metodo Giuntoli: dovevamo abbassare il monte ingaggi e l’età media della rosa. E l’abbiamo fatto».
Il motto della casa non è «vincere è l’unica cosa che conta»?
«Certo, la Juve è una società che deve vincere. Non è la sola cosa, ma quella più importante. Noi dobbiamo mantenere l’equilibrio finanziario e una competitività elevata per riportare il club dove merita. C’è il risultato, ma anche il modo con il quale ci si arriva. Bisogna partire dalle prestazioni, sta qui la differenza».
Acquisto più complicato?
«Forse Victor (Osimhen, ndr). Ci ho messo quattro mesi per portarlo a Napoli».
E adesso non è più lì.
«Andava forse venduto prima, ma Aurelio (De Laurentiis, ndr) è un imprenditore intelligente e astuto. Gli devo tanto, gli voglio bene».
Chi vince il campionato?
«Presto per dirlo, ma Inter e Napoli sono le favorite. Lo dice la storia, vince sempre la squadra più esperta. L’inter lo è, il Napoli per il cambio strategia che ha fatto lo è diventata».
Il rapporto con Allegri?
«Mi spiace, di questo non parlo».
Giuntoli e le sue parole di qualche giorno fa a Dazn
Il Napoli ha fatto un mercato senza precedenti, la Juve un mercato più prospettico».
Il direttore sportivo della Juventus a Dazn.
Giuntoli: «Onestamente il Napoli è una squadra collaudata, molto esperta, hanno otto nove undicesimi che giocano insieme, hanno giù fatto tanti punti in passato e credo che il Napoli ha fatto un mercato senza precedenti, ha investito su calciatori già fatti, di 26, 27, 28 anni in su. Anche noi come Juventus abbiamo fatto un mercato importante però più prospettico, abbiamo fatto una vera e propria rifondazoone anche dal punto di vista del gioco, col mister, vogliamo esser competitivi subito, ci proveremo con tutte le nostre forze».
«Noi siamo un progetto molto giovane, dobbiamo lavorare giorno dopo giorno per capire chi siamo».
Giuntoli, stoccata alla vecchia dirigenza Juve: «Abbiamo cercato di risanare un club che perdeva tanto» (qualche giorno fa)
Prima della gara di Champions tra la Juventus e il Psv, Cristiano Giuntoli, direttore sportivo della Juve, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Sky Sport commentando l’avvio di stagione, le mosse sul mercato e l’inizio di questa nuova Champions League.
«Stiamo rimettendo il club sulla retta via»
Le parole del ds bianconero:
«È una grande emozione essere qui in Champions. Tornarci dopo tanto tempo con la Juve è speciale. Abbiamo appena iniziato un percorso e siamo contenti – ha aggiunto -. Abbiamo cercato di risanare un club che perdeva tanto rimettendolo sulla retta via investendo anche su giocatori giovani e abbassando il monte ingaggi facendo crescere il gruppo e non solo i singoli».
«Gli acquisti sono stati fatti su giocatori giovani con salari bassi per trovare un equilibrio tecnico e finanziario che ci permettesse di iniziare un nuovo ciclo», ha concluso Giuntoli.