“Le lamentele sul gioco sporco dell’Arsenal sono assurde. Rodri il fallo tattico l’ha imparato con Guardiola”
In questi giorni in Inghilterra c’è dibattito aperto sulle “arti oscure” dell’Arsenal: il gioco sporco con il quale è riuscito a portare a casa un pareggio in 10 uomini in casa del Manchester City. Il dibattito c’è perché i giocatori del City hanno rinfacciato la condotta agli avversari: non si fa. Hanno rosicato, insomma.
E giustamente il Telegraph si chiede: che dovevano fare? Dovevano inchinarsi e arrendersi per non insultare il bel gioco? Ma state scherzando?
“A quanto pare, Bernardo e i suoi compagni di squadra avrebbero preferito che l’Arsenal rispondesse a un cartellino rosso inscenando un comico crollo difensivo all’Etihad, come fecero nell’agosto 2021”, quando infatti persero 5-0. “Quel giorno non si lamentarono”.
“Chiaramente, nello spogliatoio del City c’è la convinzione che l’Arsenal sia moralmente obbligato a far giocare la squadra di Guardiola al proprio gioco. Ad attaccare, ad aprirsi, a scambiare colpo su colpo e vedere chi trionfa. I giocatori del City devono svegliarsi e rendersi conto della realtà”.
“In un mondo ideale, Arteta avrebbe senza dubbio amato giocare contro il City per sconfiggere il suo vecchio mentore con un gioco di passaggi fluido. Ma questo non è un mondo ideale. Non solo per l’espulsione di Trossard, ma anche perché l’Arsenal è arrivato a Manchester senza Martin Odegaard”.
“Il belato dei giocatori del City è particolarmente duro da digerire perché suggerisce che la squadra di Guardiola creda di essere il sommo sacerdote di tutto ciò che è giusto nello sport. Il che, francamente, è un’idea ridicola. Sì, il City gioca un calcio d’attacco favoloso, ma è scaltro e cinico come qualsiasi squadra”.
“Accusare l’Arsenal di essere maestro delle arti oscure significa ignorare l’eccellenza del City in questo campo. Una delle caratteristiche distintive del suo successo sotto Guardiola, ad esempio, è stata la capacità di commettere falli tattici. Nel 2019, Rodri ha affermato di aver imparato il fallo tattico sotto la gestione di Guardiola”.
Ma insomma, continua il Telegraph, “questa è semplicemente la natura del calcio d’élite nel gioco moderno”.