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“I presidenti dei club hanno sbagliato tutto: dai diritti tv all’economia». Sembra la Serie A, invece è la Ligue1

L’Equipe sulla rielezione di Labrune alla guida della Lega calcio francese: «I presidenti hanno perso il diritto di lamentarsi»

“I presidenti dei club hanno sbagliato tutto: dai diritti tv all’economia». Sembra la Serie A, invece è la Ligue1
(FILES) President of the Professional Football League (LFP) Vincent Labrune participates in a debate dubbed "Demain le sport" (Sports tomorrow), in Paris on September 22, 2022. (Photo by FRANCK FIFE / AFP)

La rielezione di Labrune alla guida della Lega calcio francese

Il calcio francese, dal punto di vista commerciale e politico, ha molte cose in comune con i guai di quello italiano. Per esempio: Vincent Labrune è stato rieletto presidente della Lega calcio. Oggi i commenti assorbono tutto lo spettro dell’indignazione, si legge sui giornali di “abusi”, “scandalo”, l’editorialista Daniel Riolo parla di “un risultato antidemocratico” e di “un oceano di imbrogli”.

Ma l’analisi più interessante e appuntita di questa “sorprendente” rielezione è quella di Vincent Duluc su L’Equipe, che sposta il mirino della questione sui presidenti. “La rielezione di Vincent Labrune per quattro anni – scrive – è il segno che si può vivere di seduzioni e promesse, e sottolinea soprattutto la responsabilità dei presidenti dei club più influenti. Sono loro che presentano i risultati più catastrofici degli ultimi dieci anni. Sono loro che hanno sbagliato quasi tutto, che hanno scelto Mediapro anziché Canal+, che hanno scelto di fermare definitivamente la Ligue 1 durante il Covid, che hanno scelto di spalancare le porte ad Amazon in nome del futuro mentre è già nel passato, e che hanno siglato con Dazn un accordo insoddisfacente, già fragile e provvisorio”. Sembra di leggere dei presidenti del calcio italiano…

“I presidenti che hanno preso decisioni per altri e quelli che non si sono opposti sono colpevoli del declassamento economico della Ligue 1 e delle sue difficoltà – continua – Volevano continuare così? Hanno ottenuto ciò che volevano. Dopo aver deciso di non sanzionare Vincent Labrune per la mancata gestione dei diritti tv, non avranno più il diritto di lamentarsi”. Ora “dovranno assumersi le proprie responsabilità ma pensare a fare comunque diversamente, ricostruendo lentamente la credibilità che la Lfp ha perso nella telenovela delle ultime settimane”.

Non li sentiremo più parlare di miliardi, ci risparmieranno i discorsi dei venditori di sogni o di Calimero, i loro due ruoli preferiti, e avranno due anni per pensare alla creazione di un nuovo canale, senza dubbio, a un prezzo inferiore. Una governance gioviana, così come lo stile di vita della Lega che sta diventando indecente in questo periodo di austerità. Ma considerando la loro storia recente, abbiamo il diritto di temere che non siano legati né alla vita reale né all’interesse generale”.

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