Lo stratagemma per insultare i calciatori senza essere identificati, ma la Liga comunica che denuncerà e farà arrestare chiunque lo farà

Il derby di Madrid domani sarà in casa dell’Atletico. I tifosi hanno minacciato sui social di presentarsi allo stadio con delle mascherine per poter insultare i calciatori del Real, e in particolare Vinicius, senza essere identificati. Uno stratagemma per poter portare avanti la loro campagna di odio razziale senza essere scoperti. La Liga è fuoriosa, promette che chi promuove questa campagna d’odio verrà arrestato.
Scrive Marca:
La Liga ha comunicato che denuncerà formalmente e chiederà l’arresto immediato di coloro che hanno promosso una «campagna d’odio che mira a promuovere atti razzisti e vessatori» in vista del derby di domenica prossima tra Atlético de Madrid e Real Madrid al Metropolitano.
Questa reazione arriva dopo che nei giorni scorsi sui social network i tifosi della squadra di casa sono stati incoraggiati a recarsi allo stadio indossando mascherine per poter insultare i giocatori avversari, tra cui il brasiliano Vinicius Jr, già bersaglio di comportamenti razzisti in alcuni campi, senza poter essere identificato.
Il comunicato della Liga
«La suddetta campagna costituisce un reato di incitamento all’odio, chiaramente previsto dal Codice Penale. La Liga condanna fermamente queste azioni che direttamente o indirettamente incoraggiano, promuovono e incitano all’odio contro una persona specifica, in questo caso il giocatore Vinicius Jr», ha dichiarato la Liga in un comunicato.
«In nessun caso la Liga tollererà questo tipo di comportamento. Questi atti non solo danneggiano l’immagine dello sport e del nostro Paese, ma rappresentano anche una minaccia diretta all’integrità e al benessere di tutti i tifosi».
Il testo coglie anche l’occasione per sottolineare il «comportamento civico ed esemplare della stragrande maggioranza dei tifosi»: «Molti di loro hanno collaborato attivamente all’identificazione degli autori di crimini d’odio in passato, come nel caso dei deplorevoli episodi con urla razziste. Grazie alla loro collaborazione, siamo stati in grado di prendere le misure necessarie per sradicare questo tipo di comportamento e garantire un’atmosfera rispettosa nel calcio».