In campo un solo titolarissimo: Lobotka. Poi squadra rivoluzionata. Perché domenica c’è il Monza e il Monza è il Real Madrid se hai in testa un obiettivo
Il turn over alla Mazzarri sarebbe la conferma che Conte pensa eccome allo scudetto
Davvero il Napoli stasera in Coppa Italia contro il Palermo schiererà un solo calciatore che al momento può essere considerato titolare inamovibile? Parrebbe di sì. I quotidiani sono unanimi nell’annunciare la rivoluzione totale. Fino a prova contraria diamo per assodato che effettivamente Conte schieri il Napoli per dieci undicesimi nuovo rispetto alla formazione mandata in campo sabato scorso contro la Juventus (Caprile è entrato a partita in corso per sostituire l’infortunato Meret).
Sarebbe un turn over alla Mazzarri. Oltre Mazzarri. Meglio non ricordare come sono andati i precedenti. Quell’ormai mitologico Chievo-Napoli con Fideleff in campo. Oppure un remoto Catania-Napoli con Santana a centrocampo. Un’era geologica fa.
È vero che Conte ha poche possibilità di far giocare le cosiddette seconde linee. È altrettanto vero che dieci undicesimi sono tanti. Stasera vedremo in campo tutti insieme Caprile, Mazzocchi, Juan Jesus, Rafa Marin (mai visto finora!), Spinazzola, Lobotka (l’unico superstite), Gilmour, Neres (lui almeno nei desideri di tanti tifosi è già titolare della prima squadra), Ngonge, Raspadori, Simeone. Per certi versi un azzardo. Ma eventualmente di questo parleremo a fine partita. Speriamo di no.
Il turn over è fondamentale, se sottovaluti il Monza fai la fine dell’Atalanta
Il punto è un altro. È vero che si gioca giovedì sera e domenica alle 20.45 c’è Napoli-Monza di campionato, ma il turn over alla Mazzarri vuol dire una sola cosa: che Antonio Conte allo scudetto ci pensa eccome. Ce lo immaginiamo gongolante lo scorso anno alla notizia del Napoli fuori dalle coppe. La Coppa Italia va giocata, è impossibile non parteciparvi. Conte però, direbbero gli storpiatori della lingua italiana, è mentalizzato sul campionato. Sa che va evitata ogni minima distrazione. Il Monza equivale al Real Madrid. La vittoria di un campionato è la costruzione non di un amore ma di un fabbricato, di un palazzo. Mattone dopo mattone. Senza mai distrarsi. Partite semplici non esistono, altrimenti il Como non avrebbe sbancato Bergamo. Il Monza aveva quasi battuto l’Inter. Aveva quasi battuto la Fiorentina. Se non dai il 100% ma l’85, rischi di non vincere. E se non vinci, dovrai sorbirti i malumori che hai evitato col pareggio a Torino.
Sì, stasera c’è la Coppa Italia. Ma Conte ha in testa altro.