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Conte: «Giro di campo? Era il minimo che potessi fare. Ho salutato anche i nostri tifosi (del Napoli)»

In conferenza: «Prima mi dicevate che Anguissa e Lobotka facevano difficoltà a due. Ora che McTominay penalizza Kvaratskhelia e Lukaku. Le valutazioni le faccio io»

Conte: «Giro di campo? Era il minimo che potessi fare. Ho salutato anche i nostri tifosi (del Napoli)»

L’allenatore del Napoli, Antonio Conte, ha parlato in conferenza dopo la sfida contro la Juve

La conferenza di Conte

Thiago Motta ha detto che hanno fatto meglio loro…

«Le valutazioni sono sempre soggettive. C’è un dato di fatto inconfutabile, che alla fine il portiere nostro non he ha presa nemmeno una. Di Gregorio oggi ha fatto una parata incredibile su Lukaku e una su McTominay. Penso sia stata una partita equilibrata L’ultimo giorno di mercato sono arrivati McTominay e Gilmour ed è stato reintegrato Folorunsho, quindi siamo passati da avere solo due centrocampisti ad un centrocampo che ti permette di fare tante cose. Avevo un po’ di timore difensivo, perché passiamo da una difesa a 3 che diventa a 5 in non possesso, ma siamo stati bravi. Dove possiamo fare meglio è la fase offensiva: non abbiamo visto delle linee di passaggio dove dovevano ricevere i nostri esterni e fantasisti. Poi ci sono capitati degli uno contro uno in alcune zone e potevamo fare meglio. Oggi siamo più ricchi, almeno so che in poco tempo siamo riusciti comunque a lavorare su due sistemi di gioco, e fidatevi che è tanta cosa per una squadra come la nostra che è solo da due mesi con me»

L’inserimento di McTominay può penalizzare Lukaku e Kvaratskhelia? Oggi erano più lontani dalla porta…

«Le prime partite che abbiamo fatto mi chiedevate che Anguissa e Lobotka facevano difficoltà a due in mezzo al campo. Ora mi dite che così abbiamo allontanato Kvaratskhelia e Lukaku. Starà a me fare le valutazioni, quello che è da dire è che alcuni giocatori sono arrivati all’ultimo giorno di mercato, e dopo la partita col Verona abbiamo accumulato un piccolo filotto, visto che siamo arrivati a 20 punti dalla Juventus e circa 40 dall’Inter».

Cosa ha provato nel giro di campo finale?

«Per me è stata una grande emozione, era il minimo che potessi fare comunque ringraziare i tifosi. Abbiamo comunque condiviso sedici anni tra allenatore e giocatore. Oggi ho salutato anche i nostri tifosi (del Napoli, ndr) che si sobbarcano ogni volta delle trasferte e a volte succedono episodi come quelli di Cagliari che sono sempre da biasimare. Chiaramente è stata una grande emozione e questo non me lo può togliere nessuno».

Il Napoli è tornato per la lotta ai posti più importanti?

«Sicuramente la nostra ambizione è tornare quanto prima a riportare il Napoli dove è stato per tantissimo tempo. Alla fine noi abbiamo sempre partecipato alle coppe, o Europa League o Champions League in questi anni. L’anno scorso è stato disgraziato da questo punto di vista, abbiamo pagato e stiamo ancora pagando delle conseguenze. Oggi però era importante giocare una gara difficile contro un top club, per capire anche se siamo sulla giusta direzione, se il livello nostro tornerà quanto prima ad essere quello di una squadra forte. Abbiamo iniziato da due mesi e mezzo, c’è un percorso da fare, c’è una ricostruzione in atto. Quando vanno via 14 giocatori e ne arrivano 7 significa che stai ripartendo dalle fondamenta. Sicuramente i calciatori sanno che sono al Napoli, e abbiamo il dovere di riportarlo nelle giuste condizioni».

Si aspettava questa accoglienza e un messaggio ai tifosi della Juve?

«La rivalità ci sarà sempre tra i tifosi, ma è importante che non ci sia violenza, ma rispetto ed educazione, come ho visto in Inghilterra. Faccio parte della storia della Juventus, come faccio già parte della storia del Napoli, visto che sono l’allenatore. La rivalità è una cosa, il rispetto e l’educazione verso chi ha dato tanto è un altro. La rivalità ci sarà sempre, ma nessuno toglierà la storia che ho fatto con la Juventus. Li ho visti anche io da avversari, ma mai da nemici».

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