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La melina noiosa di Thiago Motta è la versione radical chic del catenaccio allegriano

La Juve evita di giocare per non prenderle, Gattuso ci era arrivato molto prima. Bene McTominay. Buongiorno è una rockstar a un concerto di arpe

La melina noiosa di Thiago Motta è la versione radical chic del catenaccio allegriano
Juventus' Italian head coach Thiago Motta gestures at the end of the Italian Serie A football match between Juventus and Napoli at Juventus Stadium in Turin on September 21, 2024. (Photo by Isabella BONOTTO / AFP)

La melina noiosa di Motta è la versione radical chic del catenaccio allegriano. Evita di giocare per non prenderle, Gattuso ci era arrivato molto prima. Il Napoli ha avuto le occasioni più nitide, è mancata il colpo dei campioni, qualche capello a Lukaku e il coraggio negli ultimi minuti con Neres in campo. Bene McTom.

Le pagelle del tifosi di Juve-Napoli

Meret: Esce e continua a guardarsi la partita dalla panchina. Niente da dire, si fa notare solo per la fila di lato
da bravo ragazzo degli anni ’70. James Dean friuliano. S.V.

(Caprile: Passa dal guardarsi la partita dalla panchina al campo. Osserva, il primo pallone lo tocca al settantesimo,  un allegerimento di Yldiz. Studente in una gita scolastica premio. Voto 6)

Di Lorenzo: Ordinato e sicuro. Da capitano è costretto a guardare il settore ospite mezzo vuoto per una buffonata e poi deve sorbirsi mezz’ora di insulti razzisti. Si inebria del fumo di Yldiz, solo di quello. Bloccato in fase offensiva. Operaio che spiega il lavoro ai nuovi colleghi. Voto 6,5

Rrahmani: Vlahovic gli fa il solletico. Regna indisturbato, copre e imposta. Quando entra Weah la finisce in ciabatte. Monarca illuminato: Voto 6,5

Buongiorno: Una rockstar ad un concerto di arpe. Di solito i difensori bravi si etichettano con il teermine diga. Per lui sarebbe riduttivo: Non è una diga è un muro. Paz che disegna sul muro: Voto 7

Oliveira: Moscio, lento, per niente propositivo. Tiene bene la posizione, ma da lui si aspetta un brivido sudamericano, una vena offensiva anche ad intermittenza. Morbido come un orsetto di peluche. Voto 5

Lobotka: Il prof dirige i compagni, la spiega agli avversari. Da docente universitario a maestro di taglio e cucito. Esce stanco  ma con gli occhi ammirati di tutto lo stadio. Ciondolo da custodire in una teca. Voto 7

(Gilmour: Entra, stop. S.V)

Anguissa: Torna ad illumianrsi il Maschio Angioino. Autorevole e dominante. Intercetta, difende. Gli manca sempre lo sguardo che fa innamorare gli attaccanti. E’ tornata la ZTL al centro Voto 6,5

McTominay: Oh my God, Welcome Scot, due-tre giocate da autore. Dal ritmo frenetico della Premier a quello alla pizzaiola di Torino.  Impegna Di Gregorio e vede il fenomeno pompato dai media, Douglas Luiz ammirarlo dalla panchina. Non è forte, di più: Whiskey da provare Voto 7

Politano: Partita di sacrificio. Ha l’occasione giusta e la sbaglia di poco. Generoso come sempre ma un po’ appannato in rifinitura. Punto fermo a sorpresa: Voto 6

(Neres: Entra e sembra sempre che possa accadere qualcosa. Gioca poco, forse ha bisogno di registrare la fase difensiva. Ma è una freccia che dobbiamo scoccare al più presto. David lo gnomo magico Voto 6)

Kvara: Primo tempo di voglia, dribbla e crea, nel secondo si spegne completamente. C’è da dire che da quella parte però ci siamo andati davvero poco. Assenza ingiusticata. Voto 5

(Folorunsho: All’improvviso in campo, contro ogni previsione. Forse non se l’aspettava nemmeno lui tanto è vero che incide quanto un quattro a tressette. Da rimettere a lucido. S.V)

Lukaku: Bremer ha vita facile. Lotta e si danna, chiude persino in difesa. E’ attaccante, deve segnare e se non segna non lo si riconosce. Polifemo stanco: Voto 5

(Simeone: Ha una buona occasione in ripartenza, la spreca provando il gol che gli avrebbe cambiato la carriera. Poteva  servire alla sua destra. Spuntato voto 5)

Conte: Riesce a non prendere gol anche oggi. La difesa è ormai un punto fermo. Il cambio modulo gli da maggiore equilibrio.  Forse poteva osare di più ma considerando il calendario che ci aspetta questo punto fa uscire il Napoli con delle certezze e la Juventus con delle crisi esistenziali ancora poco evidenti. Voto 6.5

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