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La nuova Champions è una perdita di tempo. Finirà che i telespettatori sciopereranno prima dei calciatori

Il Telegraph: negli Stati Uniti, che di capitalismo ne capiscono, in Nfl la squadra gioca una volta a settimana per non perdere il senso dell’evento

La nuova Champions è una perdita di tempo. Finirà che i telespettatori sciopereranno prima dei calciatori
Mg Madrid (Spagna) 01/06/2019 - finale Champions League / Tottenham-Liverpool / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Aleksander Ceferin

La nuova Champions è una perdita di tempo. Finirà che i telespettatori sciopereranno prima dei calciatori

Ma a chi può piacere questa nuova formula Champions League? È fondamentalmente inutile. È una perdita di tempo. Partite su partite che non determinano nulla. E quindi sono inutili. E di conseguenza i telespettatori sciopereranno prima dei calciatori.

Non c’è spettacolo in più, non c’è tensione in più. Sono solo partite dopo partite dopo partite dopo partite. La pensa allo stesso modo Jim White che sul Telegraph esprime meglio il concetto.

La nuova Champions è un torneo inutilmente gonfiato

White va dritto al punto. “Il format della competizione ristrutturata dalla Uefa è inutilmente gonfiato“.

Se ci si ferma a riflettere, “ciò che ha fatto il nuovo formato è stato introdurre 48 partite nel calendario per eliminare lo stesso numero di squadre che venivano eliminate con il vecchio sistema“. L’obiettivo era migliorare lo spettacolo? Decisamente fallito. Il nuovo format non ha reso la Champions “più avvincente, ha solo aggiunto altre partite. E nel farlo è diventata così allungata, così contorta, così gonfia che è venuta fuori l’unica cosa che caratterizza lo sport: l’incertezza“.

Il Telegraph fa riferimento anche al Mondiale per Club definito “l’ego-festival della Fifa totalmente inutile imposto in un calendario stagionale già intasato“.

Nessuno ha capito che la soluzione sta nella parola “eliminazione diretta”

Stupirsi ormai è diventato demodé. Le istituzioni calcistiche fanno questo, “ad ogni occasione alzano il tiro. E la qualità? Il grande René Ferretti saprebbe come rispondere. “Allungano le cose, aggiungono più turni, slabbrano la stagione: in questo modo, presumono, il profitto è garantito. È probabile che alla Uefa stiano già pianificando una nuova competizione da programmare in quel redditizio mercato televisivo del giovedì mattina“.

Ciò che però a nessuno nelle stanze dei bottoni è venuto in mente è un concetto tanto semplice quanto efficace. “Less is more“, meno è meglio. White lo spiega così:

Negli Usa, patria dell’espansione capitalistica, lo capiscono. Le leghe sportive lì non si gonfiano e non si espandono costantemente. La stagione Nfl, appena iniziata, quest’anno sarà come è sempre stata: breve, incisiva e significativa. Ogni squadra gioca solo una volta a settimana per 18 weekend, ogni partita è un evento. In quella competizione capiscono il valore della rarità“.

La soluzione sta nella parola “eliminazione diretta. Tutto o niente, boom o fallimento: questo dovrebbe essere lo sport vero e proprio, non questa inutile perdita di tempo“.

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