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Lotito su Folorunsho: «Sembrava dovesse arrivare a furor di popolo, ma non si può comprare a sproposito»

Dal Messaggero. Si toglie qualche sassolino: «Puntiamo sul collettivo, non ci devono essere prime donne. Qui non c’è più gente presuntuosa»

Lotito su Folorunsho: «Sembrava dovesse arrivare a furor di popolo, ma non si può comprare a sproposito»
Roma 10/01/2024 - Coppa Italia / Lazio-Roma / foto Image Sport nella foto: Claudio Lotito

Il Messaggero riporta le parole di Claudio Lotito, presidente della Lazio, che commenta le prime giornate di campionato e il lavoro di Baroni come suo nuovo allenatore. Il patron biancoceleste ha elogiato il mercato, fatto i complimenti alla rosa e, infine, ha anche parlato degli ultimi giorni di mercato. Durante quei giorni, la Lazio ha registrato l’addio di Cataldi e non è riuscita a chiudere la trattativa per Folorunsho.

Lotito: «Alla Lazio non c’è più gente presuntuosa, puntiamo sul collettivo»

Scrive il Messaggero:

A tanti non è andato giù l’addio di Cataldi sul fotofinish e il mancato acquisto di un sostituto. Il mediano prodotto del vivaio ci ha tenuto a sottolineare come non sia stata una sua scelta, mentre un altro ex delle giovanili come Folorunsho ha sperato fino alla fine di tornare a Formello, ma è rimasto a Napoli per il mancato affondo dei biancocelesti. Due vicende su cui Lotito ha le idee chiare:

«Mica Cataldi l’ho mandato via io. La Fiorentina lo voleva e alla fine l’ha preso. Folorunsho a un certo punto sembrava dovesse arrivare a furor di popolo, ma non si può comprare a sproposito»“.

Lotito si toglie anche qualche sassolino dalla scarpa, scrive il Messaggero:

«Ora la squadra mi sembra più libera, serena. Abbiamo allestito un gruppo con forza fisica, carattere e con qualità tecniche. Adesso si dovrà solo amalgamare e come è giusto che sia mister Baroni dovrà trovare la formula giusta per farla esprimere al meglio. Ci possiamo permettere addirittura di tenere a riposo per precauzione uno come Gila contro il Milan». Basta individualismi. «Noi puntiamo sul collettivo, non sul singolo. Da noi non ci devono essere prime donne, ma tutti devono dare il massimo con umiltà. Qui non c’è più gente presuntuosa».

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