Al Fatto: «Il conflitto d’interessi esiste se uno si compra un giornale per influenzare le decisioni politiche. La mia sarebbe una grande operazione culturale»
Il Fatto Quotidiano intervista Claudio Lotito, senatore di Forza Italia, presidente della Lazio e presto, forse, anche editore. Dall’intervista ne esce un ritratto grottesco del presidente, impegnato alla Camera (l’intervista viene condotta nel famoso Transatlantico), conosce e saluta tutti, mischia il romano e l’italiano, ostenta un certo aplomb e poi gli esce un “aò” dal profondo del “core”. È Lotito in tutte le sue sfaccettature.
Lotito: «Il conflitto d’interessi esiste se uno si compra un giornale per influenzare le decisioni politiche»
“Senatore…” «Aò, aspe’. Voto e torno». Poi torna davvero per l’intervista. “Vero che oltre a fare il senatore, il presidente della Lazio, vuole diventare anche editore?” «Sì, lo ammetto. Mi piacerebbe molto”.
E spiega:
«È arrivato il momento: vorrei comprarmi un giornale. Però devo fare una premessa… La premessa è che i giornali di carta moriranno a breve: altri 7-8 anni e non esisteranno più. Anzi sono già tutti morti. Però ci sono sempre i siti e lì si possono fare grandi cose…».
Il Fatto ne vuole sapere di più:
«Il Foglio mi piacerebbe molto. È un giornale dalla grande storia e dal grande spessore: apparteneva a Veronica Lario, Giuliano Ferrara, insomma gente ’mportante. Un quotidiano che parla a un pubblico di nicchia. Sarebbe una grande operazione culturale. E poi hanno già iniziato a investire sul web».
Già qualcun altro in passato aveva un club di Serie A, faceva parte di un partita (ne era fondatore e presidente) ed era il proprietario di parecchi media.
«Conflitto d’interesse? E Angelucci cosa fa con Libero, Il Giornale e Il Tempo? E vuole pure comprarsi un’agenzia…».
Non ha tutti i torti Lotito.
«Ma io non comprerei in prima persona – spiega il presidente della Lazio – lo farei fare a qualcuna delle mie società. Non in quanto Claudio Lotito, senatore della Repubblica di Forza Italia». “Ma è la stessa cosa”, obietta il giornalista. «Certo che no, anche perché la mia finalità sarebbe un’altra…».
Quale?
«Il conflitto d’interessi esiste se uno si compra un giornale per influenzare le decisioni politiche, fare pressione sfruttando il suo ruolo. In questo caso per me sarebbe diverso: io lo farei per rendere edotte le persone…».
Il Fatto insiste. Lotito è un mastino: «Ancora non l’ hai capito: la mia sarebbe un’operazione culturale…».